Aurelio Amendola, uno tra i più grandi fotografi d’arte che, nel corso della sua lunga carriera, ha immortalato maestri del Novecento del calibro di De Chirico, Burri, Lichtenstein, Pomodoro, Schifano, Andy Warhol ed altri. Sono suoi i dieci ritratti che il fotografo pistoiese ha realizzato in due momenti diversi nella ‘Grande Mela’ all’artista di Pittsburgh il fulcro della mostra allestita nella Sala del Camino al Piano Nobile della ‘Galleria degli Uffizi’ a Firenze, dal titolo: ‘Andy Warhol fotografato da Aurelio Amendola’. Dieci immagini, scattate tra il 1977 ed il 1986, con otto ritratti a colori e due in bianconero che sono il dono che Amendola ha voluto porgere al primo museo fiorentino, segnando in questo modo l’ingresso di Andy Warhol agli Uffizi. Amendola nasce a Pistoia nel 1938 e nella sua lunga carriera di fotografo sviluppa una particolare sensibilità per la scultura, documentando l’opera di Jacopo Della Quercia, Michelangelo e Donatello, e illustrando numerosi capolavori e monumenti tra cui il pulpito di Giovanni Pisano e il fregio dell’Ospedale del Ceppo a Pistoia, Santa Maria della Spina e il Battistero a Pisa, la basilica di San Pietro in Vaticano. La collezione di ritratti di artisti contemporanei viene più volte esposta a partire dal 1986 ad Arco Fiera a Madrid. Poi, nel 1990 alla mostra ‘Videoarte 2’ presso l’Accademia di Francia a Roma, nel 1989 alla Fondazione Stelline di Milano, e nel 2005 alla Fondazione Arnaldo Pomodoro di Milano. Ai pittori e agli scultori del Novecento dedica numerose monografie, tra cui quelle su Marino Marini, Manzù, Fabbri, Ceroli, Vangi, Kounellis. In questi anni dedica due mostre ad Alberto Burri, nel 2006 al Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia a Madrid; nel 2007 alla Fondazione Magnani Rocca di Parma. Nel 2007 è il primo fotografo a esporre all’Hermitage di San Pietroburgo le riprese delle sculture di Michelangelo Buonarroti. Dopo la prima seduta del 1977, Amendola prese un secondo appuntamento per ritrarre Warhol nove anni dopo, nel 1986. E’ stato uno dei pochi ad aver fotografato Andy Warhol nel suo studio. Warhol coglieva perfettamente l’importanza della fotografia e basterà pensare a tutte le polaroid che aveva scattato. Due delle fotografie esposte rimarranno agli Uffizi per sempre. Con le donazioni dei ritratti di Warhol, afferma il direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt, vengono significativamente incrementate due sezioni delle Gallerie: ‘Quella dell’arte del XX secolo, e quello dei ritratti di artisti eseguiti da altri artisti, un genere questo strettamente connesso a quello dell’autoritratto vero e proprio, di cui gli Uffizi hanno la collezione più antica e più grande al mondo’. Accompagnata dal catalogo edito da FMR, l’esposizione resterà aperta fino al 10 aprile 2016 e sarà visitabile dal martedì alla domenica, dalle 8.15 alle 18.50, con il biglietto d’accesso alla Galleria degli Uffizi.
Naomi Sally Santangelo