Il futuro dell’università trentina

Un’università dal respiro internazionale e aperta alle lezioni a distanza. Questo quanto rappresentato dalla Provincia al ministro dell’università e ricerca al tavolo di confronto tenuto nel palazzo della Regione a margine del Festival dell’Economia. Alla riunione, oltre al ministro competente, hanno partecipato il presidente della provincia, l’assessore provinciale allo sviluppo economico, lavoro, università e ricerca, il rettore dell’Università degli studi di Trento Flavio Deflorian, il direttore generale dell’Università degli studi di Trento Alex Pellacani e la dirigente generale di Dipartimento sviluppo economico, ricerca e lavoro Laura Pedron. Sul tavolo la continuità di finanziamenti post 2026, ovvero quando saranno conclusi gli investimenti del Pnrr e la questione legata alla possibilità di offrire lezioni in modalità telematica senza per questo intaccare la qualità dell’offerta formativa.

Un colloquio cordiale nel quale sono state illustrate le peculiarità dell’università di Trento e le tante sfide quotidiane che affronta. Sebbene la complessità di gestione, l’ateneo sta aumentando il suo appeal sia nei confronti degli studenti sia degli insegnanti in arrivo anche dall’estero, sta investendo nella nuova sede della scuola di medicina e nelle scuole di specializzazione e aumentando i numeri di iscritti alla laurea infermieristica. Il rettore ha ribadito, in continuità anche col suo intervento al Festival, la strategicità delle infrastrutture alla ricerca che per Trento hanno sempre rappresentato cruciale elemento di attrattività. Il focus si è poi spostato sulla ricerca, ed è stato chiesto un chiarimento circa la possibilità di dare continuità ai dottorati di ricerca posti in essere, in particolare di quelli di interesse nazionale, una volta esauritosi il Pnrr. Il ministro ha chiarito, ottenuta la rassicurazione dall’assessore all’università e ricerca sulla responsabilità nell’effettuare gli investimenti, che i centri di ricerca saranno valutati in base alle performance. In questa fase, ha evidenziato il ministro, occorre valorizzare la prospettiva dell’investimento piuttosto che quella della spesa. Inoltre, serve fare in modo che i centri puntino sull’internazionalizzazione e rafforzino le interazioni con le imprese private.

Riguardo alla formazione a distanza, il ministro ha evidenziato l’opportunità di rendere blended l’offerta formativa delle Università in presenza, valorizzando alcuni aspetti della formazione da remoto. L’obiettivo su cui il Mur è fortemente concentrato è comunque quello di garantire la qualità dell’offerta didattica, a prescindere dalla modalità di erogazione.

Circa Redazione

Riprova

Università del Salento: il Capo dello Stato alla cerimonia del 70° anno accademico

Siamo lieti di comunicare che il Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, onorerà l’Università del Salento …

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com