Quando si tratta del generale Roberto Vannacci, ormai è noto, ogni sua dichiarazioni è destinata a far parlare. Durante il suo intervento a Zona Bianca, su Rete 4, il conduttore GIuseppe Brindisi si è trovato a dover far fronte ad una forte discussione sul caso della pugile accusata di essere uomo alle Olimpiadi, Imane Khelif. Il generale Roberto Vannacci, eurodeputato Lega, si è scontrato a distanza con l’attivista LGBT+ Roberta Parigiani e Benedetta Scuderi, eurodeputata Verdi.
Il generale si è detto “disponibile a slacciare i pantaloni per dimostrare di essere uomo senza problemi”. Una “mossa” che ha colto di sorpresa, ma non impreparato il conduttore Giuseppe Brindisi che ha subito cercato di scongiurare ogni azione inattesa in diretta: “Però, generale, magari una donna come Imane Khelif potrebbe avere qualche problema ed è giusto non rovistare sotto la gonna”.
Vannacci, ha rincarato la dose spiegando meglio le sue intenzioni: “Posso pensare che il CIO sia altamente politicizzato, magari vuole dare voce a chi pensa che la percezione conti più della realtà. Mi sconvolge che il CIO si sia rifiutato a fare i test genetici del DNA. Io che sono uomo, non ho nessun problema a dimostrarlo, non avrei problemi a sottopormi a qualsiasi test genetico, visivo o tattile per dimostrare il mio genere e il mio sesso”. Lo stesso generale ha poi ribadito il concetto su Facebook dove si è rivolto a chi appunto gli aveva chiesto, dopo le sue parole, di mettersi alla prova abbassandosi i pantaloni.
C’è poi il debutto a Pontida per il generale, che è approdato nel luogo-simbolo della Lega, alla festa locale del Carroccio e non sono mancate le rimostranze visto che, secondo i bossiani è stato profanato un tempio. Inoltre, l’esistenza del movimento, ‘il Mondo al Contrario’, che lui ha appena lanciato, con tanto di iscritti, che è risultato indigesto all’interno del partito, vissuto come una corrente organizzata, la prima nel Carroccio, o comunque come un’eventuale via di fuga se il generale si arrabbiasse, infine il forfait di Matteo Salvini, non presente al suo fianco quale contrappeso.
Il leader, impegnato altrove, ma a Pontida campo libero per Vannacci e per il suo Mondo al Contrario, che il 19 e 20 settembre terrà a Viterbo la sua prima Festa nazionale, titolo: ‘Noi con Vannacci’, un’iniziativa che lascia esterrefatti i leghisti duri-e-puri.
Lui spiega: «Dicano quello che vogliono, io me ne frego e continuo a lavorare per il bene dell’Italia, per il futuro dei nostri figli, per lo sviluppo e la prosperità della nostra Patria, perché un domani possiamo ancora essere fieri di essere italiani e non fluidi figli di un mondo che non riconosco». Aggiunge: «Il movimento Mondo al Contrario è stato fondato da Fabio Filomeni ed è del tutto indipendente da me, però se l’associazione, da culturale, si trasformasse in politica, non vedrei motivi di scandalo, potrebbe federarsi con la Lega. Ma badi: non dico che succederà».
Alla Festa di Viterbo sarà comunicato il numero degli iscritti. Lo statuto prevede 7 articoli. Il primo: «Gli iscritti, a tutti i livelli, sono tenuti a conoscere i contenuti del libro di Vannacci, poiché intendiamo promuoverne i principi e i valori in tutti gli ambiti della società». Il secondo: «La libertà di espressione dev’essere sempre esercitata nel massimo rispetto verso il prossimo, con linguaggio appropriato e mai offensivo o lesivo della dignità altrui. Nella comunicazione pubblica, sui social media, gli iscritti devono porre la massima attenzione a non ledere la onorabilità». Chi sgarra sarà espulso.
Salvini, getta acqua sul fuoco: «Ogni volta che escono articoli surreali su Vannacci ci messaggiamo. Non sta fondando nessun partito. Sarà a Pontida due volte: alla Festa della Lega ma anche il 6 ottobre al tradizionale raduno. Penso che con la sua identità e le sue idee possa essere parte di una squadra che ha l’ambizione di cambiare in meglio questa Italia e questa Europa».
Vannacci: «Sono molto contento di andare a Pontida e ci tornerò in ottobre, al grande raduno, mi ha invitato Salvini in persona, per me ovviamente è la prima volta e ci prepareremo al meglio. Salirò sul palco, come ho fatto in altre manifestazioni in campagna elettorale, ma so bene che Pontida è un luogo diverso e di grande significato per la Lega».
Vannacci, a Pontida, suona come il de profundis per ciò che rimane di bossiano nella Lega. Paolo Grimoldi, ex segretario lombardo della Lega, poi espulso è pungente: «Salvini premier è il passato, siamo al Vannacci premier. Il fatto è che cercano di intimidire l’ultimo segretario eletto democraticamente della Lega Lombarda, oltre che quello della Liga Veneta, e molte altre figure storiche e di peso. È evidente: Salvini ha paura di quelli che sono stati eletti e verrebbero indubbiamente rieletti dai militanti. Ha paura e sta cercando di eliminare tutti i possibili candidati alla segreteria. La Lega, con Salvini, non è più un partito politico ma è diventato un cartello elettorale che candida chiunque per mettere insieme tre voti in croce».
Il consiglio federale della Lega, ricordiamo, ha deliberato di formalizzare alcune espulsioni, tra cui l’ex parlamentare Paolo Grimoldi e il consigliere regionale del Veneto, Gabriele Michieletto.
‘Le segnalazioni sono emerse su indicazione dei territori, per tutelare lo straordinario e generoso impegno di migliaia di militanti che per troppo tempo hanno assistito a polemiche strumentali, inutili e dannose contro la Lega. Tutti i membri del consiglio federale si sono espressi a favore’, fa sapere la Lega.
Ex deputato della Lega dal 2006 al 2022, negli ultimi anni Grimoldi ha rivolto spesso critiche al partito. Qualche mese fa è stato uno dei 21 dissidenti che hanno scritto a Salvini sollecitando un ritorno alle vecchie istanze della Lega e perché rivedesse alcune scelte, soprattutto su alleanze in Europa e candidature, e chiedendo espressamente di non candidare il generale Roberto Vannacci, poi eletto alle Europee. Grimoldi aveva riferito che il fondatore del partito Umberto Bossi avrebbe votato per un candidato di Forza Italia, alle ultime Europee.
Aggiunge l’ex leghista Flavio Tosi, ora europarlamentare di Fi: «Vannacci è tutto fuor che un leghista, è logico che Bossi si sia arrabbiato». Mentre il capogruppo della Lega alla Camera, Riccardo Molinari, se la cava così: «Vannacci non ha creato una spaccatura nella Lega, siamo stati tutti interrogati più volte sulla sua candidatura, e la mia risposta è sempre stata molto chiara: Vannacci non fa parte della Lega, è stato un candidato indipendente all’interno della Lega.
Tutti i partiti avevano nelle liste candidati esterni, Avs aveva Salis, il Pd illustri giornalisti. Il segretario Salvini ha ritenuto che Vannacci da esterno potesse portare un valore aggiunto, mobilitare una parte dell’elettorato che diversamente non sarebbe andato a votare. Quello che io come altri abbiamo sempre detto è che non avevamo bisogno di un papa straniero: nelle liste della Lega c’erano ottimi candidati ed europarlamentari uscenti e che il partito avrebbe sostenuto quelli. Il candidato esterno deve prendere voti all’esterno, non deve essere spinto dal partito».
Del resto Salvini aggrappato a Vannacci si è salvato dal tracollo alle europee. Il generale frontman ha fatto passare in secondo piano che, alle amministrative dello scorso giugno, dopo vent’anni, la Lega abbia perso le elezioni proprio a Pontida, dove il candidato sindaco del Carroccio è stato clamorosamente sconfitto da un civico. Mentre alle europee, a Milano, la Lega è sprofondata addirittura al settimo posto, superata perfino da Azione. Roba da brivido elettorale. Alle europee, rispetto alle politiche, la Lega ha perso 400mila voti. Meno male che ci sono state le 500mila preferenze di Vannacci…