“Il giaguaro non si è fatto smacchiare.” Così Berlusconi da piazza del Popolo davanti a trecentomila persone.

Il leader del centro destra  da Piazza del Popolo davanti a trecentomila tra simpatizzanti e militanti lancia la sua sfida al premier incaricato,alternando toni da campagna elettorale, sferzanti ed ironici allo stesso tempo, a toni da dialogo per costruire un’alleanza di Governo. Berlusconi dice a Bersani in modo netto e chiaro che vuole un governo di larghe intese,che a suo dire, vorrebbe il Capo dello Stato,di cui sottolinea l’equilibrio politico ed istituzionale in uno ad una grande saggezza. Ma il punto su cui si accende il tono del Cavaliere è l’elezione del prossimo Presidente della Repubblica che vorrebbe fosse scelto tra i moderati,gridando al golpe in caso contrario. Su questi due punti Berlusconi è stato categorico e netto,affermando senza timore alcuno di essere pronto a tornare alle urne per vincere di gran corsa le elezioni. E’ indubbio che il leader del centro destra si è presentato agli occhi del Paese con la veste dello statista,deludendo tutti quelli che immaginando una manifestazione all’insegna di “anatemi” CONTRO LA MAGISTRATURA, erano pronti a sparargli addosso gridando allo scandalo politico e morale del centro destra o dell’impresentabilità, quest’ultima espressione di fresco conio ad opera di chi fa il nostro mestiere senza imparzialità ed a suon si milioni di euro che pagano i cittadini,anche quelli che si riconoscono negli impresentabili. Si profila, dunque,un quadro di incertezze politico ed istituzionale che solo un grande Presidente della Repubblica,come Giorgio Napolitano,con la sua chiarezza politica ed equilibri istituzionale, riconosciute a livello internazionale,potrà risolvere nel migliore dei modi per il bene del Paese. La cosa che più stupisce è la testardaggine in uno ad una cronica miopia,di Bersani che continua ad insistere sul versante Grillino per cercare un’alleanza impossibile ed allo stesso tempo pericolosa per il governo del Paese. Non a caso i deputati grillini erano ieri a manifestare con il movimento “No Tav” per impedire il prosieguo dei lavori della direttrice ferroviaria Torino Lione, che proprio il Governo Prodi(centro sinistra ministro llpp Di Pietro) approvò concedendo l’autorizzazione per l’inizio dei lavori. Riguardo, poi, al fatto che gli otto punti proposti dal Premier incaricato coincidano in parte con il programma grillino ci sembra una boutade politica per cercare di giustificare un’alleanza a tutti i costi che gli permetta di formare un governo che a sua volta dovrebbe essere il pilastro su cui poggiare la sua permanenza alla guida del PD, che allo stato è già in fermento ed alla ricerca di un nuovo leader che sia in grado di dare un programma politico diverso, riformista e liberale allo stesso tempo,in grado di recuperare quella fetta di elettorato andato via ed alla ricerca di nuovi lidi politici;non a caso si vocifera sulla nascita di un nuovo soggetto politico che ha lo scopo di recuperare tutto quell’elettorato di sinistra moderata e progressista, nonché tutto il centro che non si riconosce pi in Casini o nella pittoresca Lista Monti che in quanto a risultati è stata molto deludenti. Ma chi sarà dietro a tutto questo? Si sussurra ancora una volta il nome di Renzi. Sarà vero? Nei prossimi giorni lo scopriremo.

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