“Sapeva Hitler cosa stava facendo quando deportò da tutti i paesi europei una massa disperata di ebrei a Chełm, in Polonia, nella regione di Lublino? Sapeva che alcuni secoli prima in quello stesso luogo il santo rabbino Elijah Ba’al Shem aveva dato vita a un essere di argilla, il Golem, per salvare il suo popolo da una spietata persecuzione?”
— dalla sceneggiatura del film ‘Il Golem’, di Henrik Galeen e Paul Falkenberg, mai realizzato.
Henrik Galeen (1881-1949) aveva diretto con Paul Wegener nel 1915 il primo film sulla leggenda del Golem, quasi in contemporanea con la pubblicazione dell’omonimo romanzo di Gustav Meyrink, ma tale versione non é sopravvissuta. Nel 1920 aveva quindi girato un secondo film sull’argomento insieme a Carl Boese, che possiamo ammirare ancora oggi. Galeen, che era stato anche sceneggiatore del ‘Nosferatu’ di Friedrich Murnau (1922), fuggi’ dalla Germania dopo l’avvento di Hitler rifugiandosi negli Stati Uniti, dove alcuni anni prima di morire lavoro’, insieme a Paul Falkenberg, già collaboratore di Fritz Lang e G.W. Pabst, a una nuova versione cinematografica del ‘Golem’. La sceneggiatura di questo film, che non arrivo’ mai allo stadio di produzione, era espressamente intesa a contribuire alla guerra contro il nazismo.
Nel ‘Golem’ di Wegener la storia si svolge a Praga e la gigantesca creatura di argilla viene plasmata da Judah Loew, gran rabbino cabalista della città boema, mentre nel nuovo progetto di Galeen, che avrebbe dovuto essere diretto da Fritz Lang, la storia si sposta in Polonia; e il Golem viene evocato questa volta dall’incarnazione di un altro leggendario creatore del ‘Mostro’, Elijah Ba’al Shem, rabbino di Chełm, dove nel vicino campo di Sobibor vennero uccisi centinaia di migliaia di ebrei.