Il Governo approva il decreto Sviluppo: risorse per 70-80 miliardi

Sì del Governo al decreto Sviluppo.  Punto chiave della discussione del Cdm, iniziata questa mattina poco dopo le 9, le misure urgenti per la crescita presentate dal ministro dello Sviluppo Economico e delle Infrastrutture, Corrado Passera. La bozza del decreto era molto più corposa rispetto a quella circolata nei giorni scorsi: sono 61 gli articoli del provvedimento a fronte dei 37 del testo precedente.

“Oggi viene presentato un corpo organico e io credo molto robusto”, ha detto il presidente del Consiglio Mario Monti, nella conferenza stampa a palazzo Chigi al termine del Cdm.

Per il ministro Passera si aggiungono “parecchi tasselli importanti al mosaico della crescita”. Il documento di oggi “è molto articolato, con oltre 60 articoli che contengono misure strutturali, al di là delle risorse portate all’economia”.

Il dl Sviluppo, prosegue il ministro, contiene “profonde riforme strutturali e di lungo periodo”. Tra queste, le misure per le pmi, di diritto fallimentare e di controllo da parte di cittadini della spesa pubblica.

Tra risorse e investimenti il decreto arriverà a 70-80 miliardi. In particolare la “capacita di portare risorse ammonta a 40-45 miliardi, mentre la mobilitazione degli investimenti è di 30-35 mld. Molte le novità introdotte: arrivano le srl semplificate anche per gli over 35.” Così come c’è per le persone sotto i 35 anni, ci sarà per tutti, compresi coloro che sono sopra i 35 anni”, spiega Passera.

“Nei prossimi mesi abbiamo in mente di sbloccare almeno un’altra ventina di miliardi per le infrastrutture” ha quindi anticipato il ministro.

Dal decreto arriva lo stop a 43 leggi di incentivazione, che consentiranno di recuperare oltre 2 miliardi di euro, che andranno per la costituzione di un fondo per la crescita.  “Avevamo 43 leggi di incentivazione, che sono state bloccate. Vengono recuperate parecchie centinaia di milioni, oltre 2 mld e si crea un fondo – spiega Passera – per la crescita sostenibile con meccanismi più adatti a oggi, orientati all’internazionalizzazione e alle aree di crisi”.

Nasce poi l’agenzia per l’Italia digitale, con la soppressione di DigitPA e dell’Agenzia per la diffusione delle tecnologie per l’innovazione. Sale dal 36% al 50% la quota di detrazione Irpef per le ristrutturazioni, fino al 30 giugno 2013. Niente Imu, fino a tre anni, per gli immobili delle imprese edili destinati alla vendita. Arriva una cabina di regia per un piano nazionale per le città, dedicato alla riqualificazione delle aree urbane. Viene istituito un fondo per la distribuzione di alimenti ai poveri.

Confermate, invece, rispetto alla bozza già circolata nei giorni scorsi, le misure che riguardano la proproga dei termini per l’entrata in vigore del Sistri a fine 2013; la pubblicità su internet delle spese effettuate dalla Pa per i compensi alla imprese, sopra i 1000 euro; la proroga al 31 dicembre 2012 dell’emanazione del decreto contro l’esercizio abusivo del servizio taxi e del servizio di noleggio con conducente.

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