Un Paese cambia se ha idee su cui costruire progetti che si traducono in benessere per la collettività.In questi mesi trascorsi dall’insediamento dell’esecutivo post elettorale non si è ancora sentita nelle sedi parlamentari una proposta o relazione, su temi fondamentali per le sorti del Paese come la scuola,la sanità,la formazione, l’agricoltura,la giustizia,la formazione professionale,che si segnalasse per originalità e concretezza.Un governo nato da necessità politiche ed istituzionali che vede insieme opposte fazioni politiche diventa presto inconsistente se difetta di soluzioni concrete e soprattutto se prigioniero di una burocrazia riottosa a qualsiasi riforma che la possa riguardare per renderla più snella e nel contempo limitarne il potere di interdizione che di fatto esercita ab immemorabili condizionando la vita dell’esecutivo e dei singoli ministri.Gli italiani avevano sperato che il Governo Letta una volta insediato avesse posto mano immediatamente alle riforme strutturali di cui necessita il Paese con immediatezza,invece al di là dei pannicelli caldi del rinvio del pagamento dell’imu sulla prima casa e del rinvio dell’aumento dell’IVA e nonostante le buone intenzioni del Premier siamo ancora al nastro di partenza. A questo va aggiunto che questo governo è nato per sopperire al deficit di una classe dirigente non più spendibile ma che nell’ombra continua ad esercitare le sue pressioni e le sue influenze sul governo del Paese.Questo come colpa non va ascritto solo all’esistenza di una legge elettorale ignobile,che con i suoi perversi meccanismi crea un Parlamento di nominati,ma è anche colpa dell’inesistenza di un sistema competitivo nelle professioni e nel lavoro;si valuta si sceglie,si nomina a tentoni.Abbiamo quindi una rappresentanza parlamentare di nominati che opera ufficialmente ed una occulta che la dirige.Quali garanzie può offrire un governo i cui ministri vengono nominati per imposizione di questo o quel referente occulto?Auguriamoci che l’estate ed il riposo aiutino a pensare chi conosce le segrete cose e soprattutto a riflettere su di un dato fondamentale che nel nostro Paese non si può attendere il risultato di giochi “strategici”a salvaguardia di questa o quella lobby,ma bisogna far presto per scongiurare il pericolo di un default ormai vicino ed inevitabile.
Tags Andrea Viscardi editoriale
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