Una veduta di Palazzo Chigi dove è in corso un nuovo vertice di governo sul testo del decreto di Agosto, Roma 6 agosto 2020. MAURIZIO BRAMBATTI/ANSA

Il governo per un decreto che fissi regole precise e norme sulla beneficenza

Il governo è pronto a scendere in campo con un provvedimento ad hoc contro le truffe sulla beneficenza, con controlli più severi e sanzioni più dure. Il provvedimento su cui sta ragionando l’esecutivo, anche alla luce del caso Ferragni, servirà a fissare nuove regole, controlli e sanzioni. L’esecutivo, come anticipano fonti di Palazzo Chigi, starebbe mettendo a punto una norma, forse un decreto, per introdurre regole precise a garanzia della massima trasparenza.

Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, sia ad Atreju che in occasione della conferenza stampa di fine anno, aveva spiegato che la vicenda legata alla influencer Chiara Ferragni, coinvolta nel caso del pandoro Balocco, le aveva fatto “balzare agli occhi” proprio il tema della trasparenza sulla beneficenza. “È un tema sul quale bisogna lavorare – aveva sottolineato Meloni – perché altrimenti si rischia che magari il caso singolo possa poi impattare invece su una cosa fondamentale che è la beneficenza. Allora forse può essere utile per tutti capire quali siano oggi le regole di trasparenza ed eventualmente immaginarne di migliori. È una cosa sulla quale sto ragionando”.

“Il governo sta lavorando a una proposta relativa al comparto della beneficenza. Certamente  si punta a rafforzare la parte della trasparenza” con l’obbligo “di indicare in maniera chiara e netta l’importo dei contributi che si ricevono, e quanto viene destinato alla beneficenza. La parte che non va in beneficenza deve essere rendicontata nel dettaglio. Sul tavolo anche “un aumento dei controlli”, afferma il vicepresidente vicario del gruppo Fratelli d’Italia alla Camera, Manlio Messina:   “Vedremo quando il provvedimento arriverà in Aula. Chi lucra sulla beneficenza a malati, bambini e orfani, si macchia di un reato molto più grave rispetto a una truffa classica. Non si pensa a una legge anti-Ferragni, si tratta solo di regolamentare questa materia. Vogliamo alzare l’attenzione su un settore vasto e ramificato: c’è tanta gente che fa davvero beneficenza e tanti altri che se ne approfittano. C’è un mondo sommerso –che va fatto emergere e portato alla luce del sole’’.

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