di Andrea Viscardi
Il primo ostacolo sembra superato anche se alcune assenze nelle fila del PDL, sembrano almeno in parte eterodirette. Prova ne è il segnale che Berlusconi ha mandato a Monti con la battuta “sulla disperazione del Premier”. D’altro canto il PDL è in difficoltà perché, nel frattempo, la Lega di Bossi non se ne sta con le mani in mano a guardare e lancia un pesantissimo avvertimento a Berlusconi con il fatto di aver appoggiato la riapertura della partita sulle frequenze. Ciò significa che la Lega tenterà di colpire anche gl’interessi del Cavaliere. Anche sul fronte delle sinistra le cose non vanno bene, perché la lealtà con cui Bersani ha appoggiato l’azione del Governo cozza con gl’interessi delle proprie fasce sociali di riferimento. Ed è assediato anche dall’Idv di Di Pietro che con le sue sparate demagogiche alimenta sempre di più quel sentimento di antipolitica ed antipartiti già largamente diffuso tra la gente. Almeno per il momento, però, il governo Monti sa di poter contare ancora sull’appoggio dei grandi partiti, tenuto conto che sta cercando di cavare le castagne da quel fuoco dove loro stessi le avevano gettate. Un fatto è certo che sta calando e di molto tra i cittadini quell’entusiasmo verso il Premier, che ne aveva accompagnato il suo insediamento a Palazzo Chigi. Anche perché il quadro internazionale non è cambiato e chi aveva sperato che gli spread dei nostri titoli pubblici sarebbe risalito è rimasto deluso. Poi, se si aggiunge a questo la manovra che le Camere si apprestano a varare si sostanzia in una sterile operazione matematica,caratterizzata da un inasprimento delle tasse che vanno a colpire i soliti noti senza provvedimenti antievasione e lasciando pressocchè coperte le cosiddette rendite di posizione ed inalterati i privilegi, ecco il risultato di completa sfiducia da parte dei cittadini. Quello che occorrerebbe esimio Prof Monti è il coraggio di andare a spulciare tra i meandri del paese reale, non basta la Sua nota ed incontestabile perizia tecnica. Lasciare i giovani, le aziende e chiunque abbia voglia di rimboccarsi le maniche in balia di una burocrazia asfissiante ed inefficiente, di banche fameliche e truffaldine che nascondono all’estero miliardi in nero frutto di una scellerata raccolta di fondi provento della maxi evasione fiscale che da anni si è consolidata sempre di più, negando il credito a tanti piccoli ed onesti imprenditori lasciandoli fallire. Quasi nessuno dei grandi media dice che nel2011 inVeneto ci sono stati 40 suicidi tra imprenditori stritolati dai debiti con le banche e con l’Equitalia, azienda statale che persegue l’usura di Stato. Il nostro Paese sig. Presidente del Consiglio tutto questo non può permetterselo più, altrimenti è la fine e per un Governo di validi tecnici come il suo è doveroso che i conti non li faccia a tavolino, ma piuttosto con il Paese reale.