I cofondatori delle Sardine non si sbilanciano sulla candidatura di Mattia Santori a Bologna con il Pd trincerandosi in un enigmatico silenzio. Jasmine Cristallo si compiaceva della scelta di Santori ma Andrea Garreffa, Roberto Morotti, Giulia Trappoloni, che insieme a Santori hanno ciascuno il 25% dei diritti sul logo delle ‘6000 Sardine’, hanno le bocche serrate: ‘Sosteniamo tutti Mattia, ma non abbiamo altro da dire in questo momento’, afferma Morotti, project designer. E alla domanda se dopo l’ingresso di Santori nelle liste dem le Sardine abbiano ancora un futuro o se siano destinate a confluire definitivamente nel Partito democratico, l’ingegnere ha risposto che ‘questo lo vedremo nei prossimi giorni e nei prossimi mesi. Le nostre dichiarazioni le faremo tramite i soliti canali, le nostre pagine Facebook e Instagram’.
La prima uscite da candidato Santori la ha fatta lanciando l’idea del ‘primo stadio del frisbee a Bologna’. Evidentemente scherzava…,visto che non si capisce come possa entrare in un programma se non come ultima o penultima battuta.
Santori gioca a fare il politico indipendente contro il ‘renzismo 2.0’ ma in favore dell’ulivismo. Non solo, ha chiarito che obiettivo delle Sardine sarà quello di svolgere un ruolo di ‘sentinella’ nel partito: ‘Le Sardine continueranno a essere indipendenti, ma serve un presidio altrimenti quando inizieranno le Agorà ci troveremo un partito sotto scacco delle correnti nascoste’. Inutile dire che nel Pd a molti si sono rizzati i capelli in testa. Il senatore del Pd Alessandro Alfieri, coordinatore nazionale di Base Riformista è chiaro: ‘Caro Santori, mi fa piacere che tu abbia deciso di candidarti nelle file del Pd a Bologna. Ma non capisco invece la necessità di compilare la lista dei buoni e dei cattivi dentro il Pd’.
Il Pd ha corteggiato sul territorio bolognese il numero uno delle Sardine, a partire da segretario dem della provincia di Bologna, Luigi Tosiani. Sartori avrebbe ricevuto numerosi apprezzamenti anche da parte di Elly Schlein, vicepresidente della Regione Emilia-Romagna. Santori può vantare poi un buon rapporto con Matteo Lepore, candidato sindaco del centrosinistra che ha battuto Isabella Conti alle primarie.
Col Pd le Sardine avevano conti in sospeso e, a marzo, avevano avuto un duro confronto col presidente Pd, Valentina Cuppi nella sede del partito a Roma. L’obiettivo iniziale dichiarato dalle Sardine era aprire una nuova fase costituente. Proseguire il progetto ‘Piazza Grande’, appoggiando l’idea di un partito federativo. ‘Le parole del leader delle Sardine sono un’offesa a tutta la comunità del Pd e non è per nulla costruttivo, è solo distruttivo’, avevano risposto i dem.
Quella del fondatore del movimento non sarà l’unica candidatura ‘ittica’ nelle file del Partito democratico: diversi esponenti delle Sardine, infatti, dovrebbero presentarsi con il Pd, mentre altri saranno candidati con liste civiche. ‘Abbiamo aperto tavoli di confronto, soprattutto con la società civile’, spiegano fonti del movimento.
Sui social c’è già chi parla di un movimento ‘inglobato’ dal Partito democratico. Ma il Pd – ribattono dalle Sardine – non è una realtà monolitica. Santori si candida con il Pd a Bologna, dove c’è il candidato sindaco Matteo Lepore che ha sfidato i renziani. Il fatto che Mattia sostenga Lepore fa capire che noi dialoghiamo con una parte del Pd, quella non renziana. Lepore è espressione della segreteria Letta, è persona vicina all’ex ministro Peppe Provenzano. Nulla a che vedere con Base riformista. Noi abbiamo scelto con chi stare: e certamente non stiamo con i renziani, né con i ‘cavalli di Troia’ lasciati da Renzi nel Pd…