Il lockdown non ferma l’arte. Un tour virtuale con video racconto dell’artista è la proposta di Cramum e Gaggenau per la mostra ‘Leda e il Cigno Nero’

Il nostro vivere è un inarrestabile viaggio senza alcuna meta prestabilita. L’unica cosa che possiamo fare è imparare a viaggiare con valigie leggere e con un ombrello che ci protegga, permettendoci di continuare a camminare”. Julia Bornefeld

La mostra “Leda e il Cigno Nero” dedicata da Gaggenau e Cramun all’artista tedesca Julia Bornefeld all’interno del Gaggenau DesignElementi di Milano rimane chiusa al pubblico in ottemperanza all’ultimo DPCM. Il tour digitale 360°  ci permetterà però di continuare a visitare virtualmente la mostra accompagnati dal videoracconto  dell’artista e del curatore, Sabino Maria Frassà.
I promotori della mostra vogliono in questo modo portare avanti e condividere il forte messaggio di resilienza e speranza che Julia Bornefeld ha deciso di trasmettere attraverso le opere in mostra: “Il nostro vivere è un inarrestabile viaggio senza alcuna meta prestabilita. L’unica cosa che possiamo fare è imparare a viaggiare con valigie leggere e con un ombrello che ci protegga, permettendoci di continuare a camminare”.

Grazie alla collaborazione con DesignElementi, negli spazi dello showroom milanese, gli elementi Gaggenau, sintesi di maestria artigianale, design senza tempo e tecnologie all’avanguardia, si integrano con il racconto delle opere – storiche e recenti – dell’artista tedesca nota a livello internazionale per aver portato nella scultura il dibattito dell’emancipazione femminile e del mito.

Leda e il Cigno Nero, l’arte incontra la mitologia.
Con l’espressione “Il Cigno nero” si intende oggi un evento inatteso che travolge tutto e tutti, cambiando la storia dell’umanità intera. Questa metafora trova le sue origini nell’antichità (Zeus compare dinnanzi a Leda, Regina di Sparta, sotto forma di cigno nero), anche se veniva allora impiegata nel senso di “mosca bianca”. Ovvero di un’eccezione che non fa la regola. Dall’analisi delle opere si intuisce come per l’artista “Leda e il Cigno Nero” sia la metafora della precarietà dell’essere umano, impegnato in un impossibile e incessante controllo sul futuro. Però, se è facile intuire che il cigno nero sia oggi la pandemia da Covid -19 – l’imprevisto ineludibile e ineluttabile – più complessa è l’interpretazione di chi sia Leda, la donna ingannata e violentata dalla divinità.

Come spiega il curatore Sabino Maria Frassà “le opere in mostra – disegni e sculture realizzate con tecniche differenti – esortano a riflettere sul senso del vivere e sulla necessità, anche di fronte alle avversità inaspettate (il cigno nero) di continuare a vivere con resilienza. Oggi più che mai l’uomo è infatti obbligato a riflettere su un futuro che appare incerto e fragile. Cosa, se non l’arte, può aiutare in questa sfida? Con le sue opere, l’artista Julia Bornefeld vuole aiutare noi tutti in questo percorso di riflessione, offrendo un’interpretazione di questo delicato momento storico. Bornefeld parte proprio dall’idea di ritrovare un nuovo ordine nel disordine contemporaneo, facendo però risalire il suo pensiero a radici antiche, ispirandosi al mito di Leda e il Cigno e all’unione forzata tra Zeus e la Regina di Sparta”.
“Julia Bornefeld” continua il curatore “è del resto l’artista dell’indefinito e dell’indeterminazione, maestra nel sintetizzare e far coesistere la razionalità e il peso della materia con l’irrazionalità e la leggerezza del pensiero. L’impeto e le forme delle sue opere partono sempre da forme e oggetti comuni – piume, uova, valigie, ombrelli, uccelli – per raccontare qualcosa al di là di ciò che si vede. L’artista non progetta mai i suoi lavori, ma vive di fulminee intuizioni in grado di raccontare l’universo, richiamando forme universali e immagini archetipali”.

“Con questa mostra il mondo di Gaggenau incontra nuovamente quello dell’arte, facendosi portavoce insieme a CRAMUM del forte messaggio culturale che le opere di Julia Bornefeld esprimono,” spiega Erica Sagripanti, Product & Brand Communication Manager di Gaggenau. “I valori che accomunano il brand e l’arte contemporanea in un contesto come questo, di distanza forzata e ricerca di una nuova normalità, sono testimonianza del fatto che la volontà di dialogare con il nostro pubblico non è mai venuta meno. Anzi come Julia Bornefeld ci suggerisce anche l’avversità può generare qualcosa di buono, aprendo il mondo Gaggenau a visitatori da oggi solo fisicamente lontani”.

Lo showroom Gaggenau DesignElementi Hub di Milano resterà chiuso fino al 3 dicembre in ottemperanza al Dpcm del 03 novembre 2020.

Per accedere al tour virtuale: https://vernissage.gaggenau.comunicamedia.it/ledaeilcignonero/virtualtour/

Per maggiori info sulla mostra e il progetto: https://www.gaggenau.com/it/experience/inspiration/progetto-arte/julia-bornefeld

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