Il male non può essere estirpato

C’ eravamo illusi. Tutti i gesti di solidarietà che si sono susseguiti durante i tre mesi di quarantena sembravano aver tirato fuori il meglio dell’uomo, il bene finalmente aveva sopraffatto il male. Era stato, purtroppo, un sogno bellissimo. Il risveglio è stato amaro. E il ritorno impietoso e violento del male torna ad occupare le prime pagine. Le vicende della caserma dei carabinieri a Piacenza, orge, torture, violenze di ogni genere, in piena quarantena e in una città vessata dal Covid. Mentre le bare si accatastavano e si avviavano verso i forni crematori, infedeli servitori dello Stato, approfittando della loro divisa, mettevano in atto una nuova Gomorra. Ovunque il male sta riprendendo il suo posto, fatto di mediocrità e di ignoranza. A Roma bande di ragazzini, volendo emulare quella che fu Arancia Meccanica, si divertono in modo macabro, sputando sui citofoni delle case o sui tavoli dei bar. Dobbiamo rassegnarci al fatto che il grande trauma che abbiamo vissuto e stiamo ancora vivendo, non ha prodotto cambiamento. Era stato solo un bel sogno, e come tutti i sogni belli finiscono presto e al risveglio ci si ritrova difronte una realtà diversa.  Ma non è finita qui. Il risveglio dal Covid sta portando conflitti e violenze anche nei comportamenti collettivi. Basta guardare a quello che sta accadendo negli Stati Uniti, dove si susseguono manifestazioni di protesta contro la polizia, che si è resa protagonista di violenze contro persone di colore. Dall’altra parte c’è il potere che approfitta tentando di reagire con provvedimenti che sfiorano il dispotismo. Esempi ne sono in Europa i governi della Serbia e dell’Ungheria, per non parlare in Sud America, del Messico e della Colombia. Poteri armati non autorizzati, approfittano del Covid per rafforzarsi, promettendo aiuti alle famiglie in difficoltà, e di questa situazione anche il nostro Paese, rischia di restarne vittima, grazie alle presenze di mafie nostrane. E’ possibile che ciò che altrove sta accadendo non è altro che il risultato di antichi e mai risolti conflitti etnici, mentre da noi la violenza che sta esplodendo può essere figlia di un’improvvisa indigenza economica, figlia del Covid. Bisogna analizzare con attenzione il fenomeno che ha sfaccettature diverse e di non facile interpretazione. Ma di certo non possiamo dimenticare il bene. La speranza e la grande solidarietà che si è venuta a creare nei giorni più bui del Covid, quando la paura e l’incertezza la facevano da padroni, non possiamo dimenticarle. La speranza di un’Italia migliore, di un nuovo Risorgimento, non si possono mettere nel dimenticatoio. Il bene deve vincere e sconfiggere il male, curare le nostre insofferenze. I prossimi mesi saranno pericolosi e ci sottoporranno a dure prove e non basterà astenersi dal fare il male, ma dobbiamo adoperarci per fare del bene e dobbiamo riuscirci.

Andrea Viscardi

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