“Perché esistono le famiglie Arcobaleno?”. Il neo ministro della Famiglia, Lorenzo Fontana, taglia corto. Le famiglie gay, spiega, “per la legge non esistono in questo momento”. Questa la posizione del ministro, cattolico praticante, alla sua prima intervista ufficiale e criticato nei giorni scorsi dalle associazioni Lgbt per le posizioni in tema di omosessualità e aborto definite “oscurantiste”.
“Ho tanti amici omosessuali, del resto – si difende, smentendo quanti affermano sia “contro i gay” – ho vissuto a Bruxelles tanti anni dove ci sono anche nelle istituzioni. E poi la questione non è nel contratto di governo, non me ne occuperò”. Contro chi si scagliava, allora, nelle dichiarazioni che hanno sollevato un polverone? “Contro un modello culturale relativista. Un modello della globalizzazione – risponde – fatto dai poteri finanziari che disegna un mondo dove non esistono le comunità, e quindi la famiglia che è la prima e più importante comunità della nostra società”. Quale la priorità del suo dicastero? “La natalità. Voglio lavorare per invertire la curva della crescita che nel nostro Paese sta diventando davvero un problema”.
Anche l’aborto, tema ancora caldissimo a 40 anni dall’approvazione della legge 190, finisce nell’intervista. Cosa pensa di fare il ministro contro l’aborto? “Hanno detto anche che io avrei dichiarato che le donne non possono abortire. Non l’ho mai detto… Voglio intervenire per potenziare i consultori così di cercare di dissuadere le donne dall’abortire. Sono cattolico, non lo nascondo. Ed è per questo che credo e dico anche che la famiglia sia quella naturale, dove un bambino deve avere una mamma e un papà”.
Dalle parole di Fontana prende subito le distanze Matteo Salvini, che intervistato da Fanpage.it corregge il tiro: “Fontana è libero di avere le sue idee” ma, spiega il vicepresidente del Consiglio e ministro dell’Interno, “non sono priorità e non sono nel contratto di governo”.