Da Mosca a Washington, è lungo il calendario delle elezioni che si svolgeranno, quest’anno, in tutto il mondo. Sono molti i Paesi, nel nord e nel sud del mondo, che celebrano elezioni che, in alcuni casi, potranno avere conseguenze importanti sugli equilibri geopolitici. Nella lista, anche se non presente, potrebbe esserci anche l’Italia, nel caso in cui il governo Monti subisse qualche “sgambetto”.
RUSSIA – Si parte appunto, il prossimo 4 marzo, in Russia dove si svolgerà il primo turno delle presidenziali. Superfavorito è, ovviamente, il premier Vladimir Putin, candidato ad un terzo mandato al Cremlino, tanto che, se verranno confermati i sondaggi che lo danno, nonostante le proteste degli ultimi mesi, oltre il 60%, non vi sarà neanche bisogno di un secondo turno.
FRANCIA – Il 22 aprile Nicolas Sarkozy cercherà di ottenere un secondo mandato all’Eliseo, ma al momento è indietro nei sondaggi rispetto allo sfidante socialista Francois Hollande. Il secondo turno è fissato per il 6 maggio.
GRECIA – Sempre ad aprile sono previste le elezioni anticipate annunciate dal governo di Lucas Papademos all’indomani della sofferta approvazione, da parte del Parlamento di Atene, del pacchetto di misure di austerity che ha permesso poi alla Grecia di ottenere il nuovo pacchetto di aiuti Ue.
EGITTO – Importanti gli appuntamenti elettorali anche nei paesi della Primavera Araba, a cominciare dalle presidenziali attese in Egitto da diversi mesi. Erano già slittate a maggio, ma qualche giorno fa è stato annunciato che inizieranno i primi di giugno per concludersi a fine mese, se sarà necessario il ricorso al ballottaggio.
LIBIA – Anche in Libia sono state annunciate le prime elezioni del dopo Gheddafi entro la fine di giugno, per eleggere un’Assemblea Costituente di 200 membri con il compito di amministrare il Paese per un anno e scrivere la nuova Costituzione.
VENEZUELA – Dopo l’estate, l’attenzione si sposta nel Sud America dove il 7 ottobre Hugo Chavez, il leader bolivarista che è al potere dal 1999, cercherà di ottenere un nuovo mandato di presidente del Venezuela. Chavez dovrà fronteggiare la prima sfida organizzata dell’opposizione, che nelle primarie ha scelto come candidato unico Henrique Capriles Radonski, 39enne governatore dello stato di Miranda. Senza contare che il presidente venezuelano, che lo scorso anno è stato operato a Cuba per un tumore e poi si è sottoposto a chemioterapia, nei prossimi giorni sarà nuovamente operato all’Avana.
CINA – Sempre ad ottobre, non saranno elezioni, ma il Congresso del Partito comunista, a determinare in Cina il passaggio dei poteri dagli attuali presidente e premier, Hu Jintao e Wen Jiabao, ai nuovi già designati Xi Jinping e Li Keqiang. Xi è già comparso sotto i riflettori nei giorni scorsi, dopo essere stato accolto in pompa magna a Washington per una visita ufficiale negli Usa.
USA – Infine, il 6 novembre, il lungo calendario elettorale del 2012 si concluderà con le elezioni più seguite, quelle per il presidente degli Stati Uniti. Non si sa ancora chi sarà il candidato repubblicano che cercherà di impedire a Barack Obama un secondo mandato alla Casa Bianca. A quasi due mesi dall’inizio delle primarie, infatti, non si è ancora delineato un ‘front runner’ e quello che sembrava il favorito all’inizio della corsa, Mitt Romney, appare sempre più in difficoltà e insidiato da Rick Santorum. Per avere un’indicazione più decisiva si dovrà aspettare il ‘Super Tuesday’, quando il 6 marzo prossimo si voterà in 10 stati americani.
COREA DEL SUD – Le ultime elezioni del 2012 si svolgeranno il 12 dicembre in Corea del Sud dove il presidente in carica, Lee Myung-bak, non può più candidarsi per limiti di mandato. L’attuale favorito è Moon Jae-in, 59enne avvocato che sostiene un maggiore riavvicinamento con la Corea del Nord, guidata, dalla fine dello scorso anno, dal giovane Kim Jong Un.