Il ‘no’ al Mes della Grecia, Di Maio, e Giorgia Meloni

Al netto delle smentite di facciata sembra proprio che la ‘rivalità’ tra il Ministro degli Esteri e il Presidente del Consiglio sia ormai una realtà che potrebbe far saltare il banco in autunno

Davanti non mancano reciproci complimenti e attestati di stima, ma è da un po’ che i media raccontano di un rapporto, quello tra il Ministro degli Esteri Di Maio e il Presidente del Consiglio Conte che inizia a scricchiolare.

Il crollo di consensi del Movimento Cinquestelle – oltre che il suo personale –  è ormai sotto gli occhi di tutti e l’ormai ex capo politico dei pentastellati cerca di correre ai ripari. Tanti che alcuni sostengono ormai da tempo che Di Maio stia ‘tramando’ alle spalle del Premier, figura invece che continua a raccogliere consensi. Tradotto: politicamente scomodo.

Dietrologia pura o ricostruzione vicina alla realtà?  Il primo segnale – subito raccolto dalla stampa – è arrivatao qualche mese fa quando si era iniziato a parlare di Governissimo guidato da Mario Draghi, già a settembre (ipotesi che al momento sembra tuttavia da scartare). Ad alimentare le voci che circolavano da un po’ ci aveva pensato uno ‘strano’ incontro tra il Ministro degli Esteri e l’ex Presidente della BCE, Mario Draghi.

Fatto sta che l’incontro clandestino era avvenuto senza che nè i big del Movimento nè il Premier ne fossero a conoscenza. Particolare di certo non trascurabile.

C’è poi la questione non poco spinosa MES.  Lo spauracchio del Fondo Salva Stati – nonostante le smentite continua ad aleggiare insieme ai timori di una bella fetta di pentastellati, spaventati – secondo le ricostruzioni di stampa – che il sì del Presidente del Consiglio Conte possa arrivare subito dopo le elezioni regionali. Uno scenario che agita non poco Di Maio che sulla battaglia anti Mes si gioca una bella fetta di credibilità politica insieme al folto gruppo di contrari che hanno più volte ribadito che lo strumento è niente più che una ‘troika mascherata’, quindi dannoso per il nostro Paese.

Di troika mascherata parla anche Giorgia Meloni, colpita dalle parole del ministro greco per le politiche europee che, in un’intervista al Tg2,   spiega perché la Grecia ha detto no al Mes. Miltiadis Varvitsiotis spiega che la pressione del memorandum è molto forte. E che dire sì al mes avrebbe significato ripetere la storia della troika in Grecia.

Ascoltate e giudicate voi stessi – è il commento di Giorgia Meloni – le parole del ministro greco per le politiche Ue. Ecco perché la Grecia ha detto no al ‘nuovo’ Mes per l’emergenza covid. Un video da far vedere e rivedere a chi vorrebbe far cadere l’Italia in questo trappolone. NO MES”.

Il no al mes non è stato solo quello della GreciaAnche Spagna e Portogallo hanno respinto il Mes. In base al trattato Ue che l’ha istituito, questo fondo può concedere prestiti soltanto con ‘rigorose condizionalità’. E proprio il timore di condizionalità che potrebbero limitare le sovranità particolari degli Stati ha messo in guardia i governi, già sotto osservazione da parte dei cosiddetti paesi frugali dell’Ue.

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