ROMA – Non accenna a diminuire il numero dei migranti che approdano clandestinamente in Italia. Dal primo gennaio al quattro maggio del 2015 sono stati quasi 34 mila i clandestini sbarcati sulle coste italiane, il 15% in più rispetto allo stesso periodo del 2014. Oggi però il titolare della Farnesina, Paolo Gentiloni ha rassicurato le commissioni Esteri riunite di Senato e Camera affermando che l’Ue ha triplicato i fondi per l’operazione Triton e che si è impegnata a “contrastare il traffico di migranti anche identificando, sequestrando e distruggendo le imbarcazioni prima che siano utilizzate dagli scafisti”. Gentiloni ha poi spiegato che “su questo punto il capo della diplomazia Ue Federica Mogherini ha ottenuto un mandato ad agire, ma è fondamentale una risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per poter operare in un quadro normativo di certezza dal punto di vista legale”. La strada, ha aggiunto poi il ministro degli Esteri, “non è in discesa” ma “spero che si arrivi a un risultato nel corso della prossima settimana, o nei prossimi dieci giorni”. Intanto dal Viminale il prefetto Mario Morcone, capo del Dipartimento per la libertà civile, lancia l’allarme: il 2015 potrebbe battere il record del 2014, anno in cui sono avvenuti 170 mila sbarchi. Nel corso di un’audizione presso la nuova Commissione di inchiesta sul sistema di accoglienza, Morrone ha illustrato come dal 1 gennaio al 4 maggio del 2014 gli immigrati giunti sulle nostre coste sono stati 29.501, mentre nello stesso periodo di quest’anno ammontano a quota 33.831: un aumento appunto di circa il 15%. Lo stesso prefetto ha parlato poi di “un’ondata di sbarchi molto imponente negli ultimi tempi. In un solo giorno ci sono stati 17 avvistamenti mentre da sabato ad oggi sono avvenuti oltre 7 mila sbarchi”. Morcone ha poi affermato che da parte del Viminale si punterà in futuro “su una pratica di eccellenza”, ossia il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar) che vede coinvolti anche i comuni nella rete di assistenza. Attualmente, ha spiegato il prefetto, l’Italia accoglie circa 84 mila persone, tra adulti e minori: circa 20 mila nello Sprar, 10 mila delle strutture nazionali come quelle di Crotone e Bari e 42 mila in quelle temporanee. Nei centri di identificazione ed espulsione, invece, restano non più di 340 persone ancora non identificate.