Il nuovo brevetto che rivoluziona le batterie elettriche

Le auto elettriche si diffondono sempre più sul mercato dell’automotive, per questo motivo i produttori cercano delle alternative sempre più innovative e convenienti per quanto riguarda le batterie e le modalità di alimentazione dei veicoli a zero emissioni.

Si cerca infatti di ottenere motori più efficienti, soluzioni in grado di ottimizzare i consumi; Elon Musk, per Tesla, ha parlato della batteria eccezionale dalla super autonomia, quella che oggi pare essere il miglior compromesso fra densità, peso, prezzo e durata nel tempo.

Da anni ci sono aziende che studiano per trovare alternative ancora più performanti rispetto a quelle a cui siamo abituati oggi, che migliorino la densità di energia e i costi di produzione. Oggi sul mercato auto, come ben sappiamo, le vetture elettriche costano mediamente tra i 10.000 e i 20.000 euro in più rispetto agli stesi modelli a benzina, il motivo? Sicuramente in gran parte è dovuto alle grandi batterie agli ioni di litio. L’industria sta cercando di trovare il modo per abbatterne i costi di sviluppo.

Sono tanti i tentativi fatti finora, anche da Tesla, il produttore di veicoli elettrici per eccellenza. Una grande novità però l’abbiamo, il team di John Goodenough ha parlato della prima batteria in vetro. Innanzitutto lui, per chi non lo sapesse, è l’uomo che ha vinto un Premio Nobel per la chimica per avere inventato e sviluppato le batterie agli ioni di litio, insieme a Michael Stanley Whittingham e Akira Yoshino. Il suo team ha annunciato l’arrivo di una rivoluzionaria batteria, quindi non possiamo che volerne sapere di più.

La batteria di vetro è stata presentata per la prima volta nel 2017, lo scorso anno il team ha fatto la richiesta di brevetto. Quali sono i suoi punti chiave:

  • grande densità di energia;
  • capacità di ricaricarsi in brevissimo tempo.

Tutto ciò che gli utenti abituati ai carburanti fossili chiedono da anni. L’autonomia della batteria di vetro? 1.600 km con un solo minuto di carica, grazie all’uso del sodio o del litio applicati al vetro. Si tratta oltretutto di sistemi che sembrano non perdere capacità nel tempo e non dovrebbero essere nemmeno facilmente infiammabili. È una scoperta eccezionale, ma al momento “solo” una tecnologia creata in laboratorio. John Goodenough, a 98 anni, ha già dichiarato di non essere interessato alla preparazione del prodotto destinato all’utilizzo di massa.

Per questo le batterie in vetro dovranno essere ottimizzate dai produttori di auto per la produzione di serie. John Goodenough ha dichiarato: “L’obiettivo è creare batterie di vetro in grado di conservare una grande quantità di energia. Quando i problemi ai catodi saranno risolti, saremo pronti per produrre celle su larga scala, sono certo che ci riusciremo. Poi la palla passerà ai produttori ma è solo questione di tempo. Non ho interesse a fare sviluppo, non voglio fare affari, a 98 anni i soldi sono l’ultima cosa che mi servono”.

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