epa08740229 Pedestrians pass a Covid-19 sign in Westminster, London, Britain, 13 October 2020. According to recent data from the Office for National Statistics (ONS), Covid-19 deaths in England have risen four fold over the last month. EPA/ANDY RAIN

Il nuovo Dpcm divide l’Italia in tre zone: nelle regioni rosse si ferma tutto

Il nuovo Dpcm che contiene la stretta sulle misure anti-Covid introdurrà un confinamento light e sarà in vigore dal 5 novembre al 3 dicembre.

La novità principale è che l’Italia sarà divisa per zone: rossa, arancione e verde. Nelle regioni a rischio sarà vietato spostarsi dal comune di residenza salvo che per esigenze di lavoro o salute. Nelle regioni rosse  la scuola sarà in presenza fino alla prima media, per gli altri studenti si avvierà la didattica a distanza. Didattica a distanza estesa al 100% alle superiori, inoltre, in tutte le altre regioni.

A decidere il ‘colore’ della Regione sarà il ministro della Salute che, con frequenza almeno settimanale, verificherà il permanere per Regioni  o parti di esse ‘in uno ‘scenario di tipo 3’ e con un livello di rischio ‘alto’ e provvederà con ordinanza all’aggiornamento. Nella zona rossa dovrebbero finire la Lombardia, il Piemonte, la Calabria, la Valle d’Aosta e l’Alto Adige. I parametri per definire ‘rossa’ una regione sono 21 e comprendono, tra gli altri,  l’indice Rt, i posti in terapia intensiva, i ricoveri, il numero di tamponi eseguiti, l’affollamento dei pronto soccorso, il tracciamento dei contagi.

Si fermano, nelle regioni a rischio, bar e ristoranti, barbieri, parrucchieri e estetiste e le altre attività commerciali al dettaglio. Il coprifuoco scatterà dalle 22 alle 5 del mattino.

Per quanto riguarda l’attività sportiva è consentito svolgere individualmente attività motoria in prossimità della propria abitazione purché comunque nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona e con obbligo di utilizzo di dispositivi di protezione delle vie respiratorie; è altresì consentito lo svolgimento di attività sportiva è consentito esclusivamente all’aperto ed in forma individuale.

A partire da giovedì 5 novembre e fino a giovedì 3 dicembre, è vietato qualsiasi spostamento in entrata e in uscita dai territori cosiddetti ad alto rischio Covid, quelli di colore arancione e rosso per intenderci.

Nelle aree di maggior criticità definite ‘a medio-alto rischio’ per la diffusione del Covid, finite nel cosiddetto scenario 3 e di colore arancione, non è dunque più consentito uscire o entrare a livello regionale, salvo che per gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute.

Nelle aree a alto rischio, quelle dello scenario 4 di colore rosso, la stretta è ancora più forte: è vietato ogni spostamento con mezzi di trasporto pubblici o privati sia in una provincia che in un comune diversi da quello di residenza, domicilio o abitazione. Va tuttavia precisato che il divieto può riguardare intere Regioni oppure solo parti di esse.

Anche qui valgono comunque le eccezioni per comprovate esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi e non disponibili nei comuni di appartenenza.

Sono comunque consentiti gli spostamenti strettamente necessari ad assicurare lo svolgimento della didattica in presenza nei limiti in cui è consentita. Ed è comunque sempre consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza.

Sono in tantissimi a chiedersi  a questo punto se serve o meno l’autocertificazione per gli spostamenti, come succedeva nel primo lockdown e come succede da alcuni giorni in Campania, Lazio e Lombardia, dopo l’emanazione di specifiche ordinanze regionali.

Il 22 ottobre il ministero dell’Interno ha pubblicato sul suo portale il modulo di autodichiarazione  da esibire durante i controlli di polizia a giustificazione degli spostamenti nelle tre regioni italiane che per prime hanno reintrodotto, in questa seconda ondata Covid, restrizioni su come possiamo muoverci sui territori regionale.

Ma al momento, come dichiarato dalla sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa, ospite di ‘Tutta la città ne parla’ su RaiRadio3, non ci sarebbero indicazioni per le autocertificazioni e anche il premier Conte non voleva andare in questa direzione. Certo è che se uno deve spostarsi in una zona rossa dovrà comunque dimostrare il motivo.

Resta da capire cosa succede per Campania e Lazio, dove invece vige l’obbligo di autocertificazione fino al 24 novembre, e per la Lombardia, dove l’obbligo sarebbe valido fino al 14 novembre.

Considerato che le ordinanze regionali Covid in senso restrittivo rispetto alle regole nazionali sono superiori ad esse, è probabile che anche l’obbligo di autodichiarazione resti in vigore fino alle date già stabilite.

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