In questo nuovo contesto storico e sociale che si va profilando, la sinistra ha l’ occasione per diventare la prima Forza nazionale a sostegno della democrazia liberale; un’ opportunità per riscattare i suoi errori e i suoi ritardi. Proprio in quello che doveva essere l’ anno meloniano, che dopo la vittoria alle europee, avrebbe dovuto sconvolgere gli equilibri europei, guidando le destre esterne, ecco tornare in campo la sinistra, che a dispetto di veti e gelosie, lancia la sfida alla destra sovranista e anti-sistema. Il progetto delle destre europee non ha trovato cittadinanza in Europa. Del resto il governo dell’UE nasce da un’ alleanza tra forze politiche tradizionali che si riconoscono nello stato di diritto, nei principi e valori della democrazia liberale, nei valori della cultura occidentale, respingendo l’ assalto delle destre sovraniste, xenofobe, antieuropee e filo russe. Quindi l’ idea di Giorgia Meloni di guidare con le sue destre l’Europa finisce e il centro di comando rimane saldamente ancorato a Bruxelles e Strasburgo. Il contesto sta cambiando e la sinistra, dopo anni torna in campo, non perché favorita dagli errori delle destre, dall’ inadeguadezza delle forze politiche al governo, ma per una diversa visione del futuro, della concreta possibilità di poter tornare a parlare con la gente e coinvolgerla sulla discussione dei grandi temi discriminanti. Una nuova capacità, quindi, di interpretare i bisogni dei cittadini e di poter rappresentarne i diritti, con risposte immediate e positive. Ovviamente la strada è lunga, ma in politica le opportunità dettano il più delle volte le scelte. Sicuramente oggi c’è una concreta consapevolezza che il centrosinistra è un soggetto politico, fondamentale per la vita del Paese e per una cultura del progresso, per un’ emancipazione e proprio per questo mettere in campo una politica di inclusione sociale che aiuti i cittadini smarriti e dimenticati. Una cultura europeista a tutto campo , senza furbizie e doppi giochi, che riassicuri il ruolo dell’ Italia nel gruppo storico dei fondatori dell’ UE. Questa presa di coscienza di una rinnovata sinistra, liberale e progressista, deve adempiere a dei precisi doveri che si possono, in sintesi, riassumere nella responsabilità di difendere i principi repubblicani e costituzionali. Un’ occasione che non va sprecata.
Andrea Viscardi