Che il papa dovesse dimettersi era già nell’aria da tempo. A rivelarlo oggi è Peter Seewald, biografo tedesco del papa, di cui oggi la stampa riporta un’intervista, rilasciata da Benedetto XVI due mesi e mezzo fa. “Credo che possa anche bastare quanto ho fatto. Da me non ci si può più attendere molto. Sono un uomo anziano, le mie forze diminuiscono”. Sono alcune delle frasi dette dal Papa a Peter Seewald, il suo biografo tedesco, in un’intervista rilasciata due mesi e mezzo fa, anticipata oggi dalla stampa tedesca.
Benedetto XVI, nella stessa intervista, affronta anche il tema Vatileaks e rispetto all’azione dell’ex maggiordomo Paolo Gabriele dice: “la cosa mi è semplicemente incomprensibile”.
Padre Federico Lombardi, direttore della Sala stampa della Santa Sede, in una nota editoriale pubblicata dalla Radio Vaticana, ha affermato che la rinuncia del Papa al pontificato è frutto di “mirabile saggezza umana e cristiana di chi vive davanti a Dio nella fede in libertà di spirito, conosce le sue responsabilità e le sue forze, e indica con la sua rinuncia una prospettiva di rinnovato impegno e di speranza”.
Si tratta di “un grande atto di governo della Chiesa, non tanto, come qualcuno pensa, perché Papa Benedetto non sentisse più le forze per guidare la Curia romana, quanto perché affrontare oggi i grandi problemi della Chiesa e del mondo, di cui egli è più che consapevole, richiede forte vigore e un orizzonte di tempo di governo proporzionato a imprese pastorali di ampio respiro e non piccola durata”.
“Benedetto – spiega ancora Lombardi – non ci abbandona nel tempo della difficoltà, con fiducia invita la Chiesa ad affidarsi allo Spirito e ad un nuovo Successore di Pietro. In questi giorni ha detto di sentire quasi fisicamente l’intensità della preghiera e dell’affetto che lo accompagna”.
“Noi sentiremo – aggiunge – a nostra volta l’intensità unica della sua preghiera e del suo affetto per il Successore e per noi. Probabilmente questo rapporto spirituale sarà ancora più profondo e più forte di prima. Comunione intensa in una libertà assoluta”.
Padre Lombardi ha anche spiegato che “la dichiarazione della rinuncia al Pontificato da parte di Benedetto XVI lunedì scorso ha scosso il mondo, tanto era inaspettata ed inusuale per i più, dentro e fuori la Chiesa e il Vaticano. Tutti ne siamo stati profondamente toccati e stiamo ancora cercando di mettere a fuoco la sua portata e il suo significato”.
E tuttavia, rileva, “per essere sinceri, è una decisione che ha stupito più chi non lo conosceva, che chi lo conosceva bene e lo seguiva con attenzione. Aveva parlato chiaramente di questa eventualità in tempi non sospetti, nel libro-intervista ‘Luce del mondo’; aveva un modo sempre discreto e prudente di parlare degli impegni futuri del suo pontificato; era assolutamente chiaro che stava svolgendo una missione ricevuta piuttosto che esercitare un potere posseduto”.
“Davvero – afferma il religioso – non era stata falsa umiltà quella con cui si era qualificato all’esatto inizio del pontificato come “un umile lavoratore nella vigna del Signore”, sempre attento ad impiegare con saggezza le sue forze fisiche non esuberanti, per poter svolgere al meglio il compito immenso affidatogli, in modo per lui inaspettato, in un’età già piuttosto avanzata”.
Conclave prima del 15 marzo. Intanto è stata resa nota la notizia che il Conclave potrebbe iniziate prima del 15 marzo, data desunta dalla costituzione apostolica “Universi dominici gregis”, che indca l’inizio del Conclave da 15 a 20 giorni dopo l’inizio della sede vacante. “Questo termine – ha spiegato in un briefing padre Federico Lombardi – è fissato per attendere i cardinali che devono arrivare a Roma, ma nell’eventualità che siano tutti arrivati é anche possibile anticipare”. “Si può quindi interpretare la costituzione in modo differente”, ha sottolineato il portavoce vaticano, che ha spiegato che la questione “é stata posta anche da diversi cardinali”.