“La Chiesa insegna, alla luce del Vangelo, che la pena di morte è inammissibile perché attenta all’inviolabilità e dignità della persona e si impegna con determinazione per la sua abolizione in tutto il mondo”. Con un ‘rescritto’ a firma del cardinale Luis Ladaria, prefetto della Congregazione per la Dottrina della fede, papa Francesco cambia il Catechismo della Chiesa cattolica, attraverso la revisione del n. 2267, abolendo la legittimità della pena di morte. Un passaggio importante, dovuto considerato i fondamenti della chiesa di Roma.
Fino ad oggi, invece, le cose andavano in modo diverso. Infatti, per molto tempo, “il ricorso alla pena di morte da parte della legittima autorità, dopo un processo regolare, fu ritenuta una risposta adeguata alla gravità di alcuni delitti e un mezzo accettabile, anche se estremo, per la tutela del bene comune”.
“Oggi – si legge nella nuova disposizione – è sempre più viva la consapevolezza che la dignità della persona non viene perduta neanche dopo aver commesso crimini gravissimi”. Questo, perché, si è diffusa una nuova comprensione del senso delle sanzioni penali da parte dello Stato, sono stati messi a punto sistemi di detenzione più efficaci, che garantiscono la doverosa difesa dei cittadini, ma, allo stesso tempo, non tolgono al reo in modo definitivo la possibilità di redimersi. “Pertanto la Chiesa insegna, alla luce del Vangelo, che ‘la pena di morte è inammissibile perché attenta all’inviolabilità e dignità della persona’, e si impegna con determinazione per la sua abolizione in tutto il mondo”.
Il testo recepisce anche, tra virgolette, un passo del discorso di papa Francesco dell’11 ottobre 2017 ai partecipanti all’incontro promosso dal Pontificio Consiglio per la Nuova evangelizzazione, in occasione del 25/mo anniversario della pubblicazione della Costituzione Apostolica Fidei depositum (11 ottobre 1992), con la quale Giovanni Paolo II promulgava il Catechismo della Chiesa cattolica.
In quell’occasione Bergoglio aveva chiesto che fosse riformulato l’insegnamento sulla pena di morte, in modo da raccogliere meglio lo sviluppo della dottrina avvenuto su questo punto negli ultimi tempi. La precedente versione del n. 2267 risaliva al Catechismo approvato da papa Wojtyla negli anni ’90.