Benedetto XVI si dimette, mondo sotto choc. Padre Lombardi: “A marzo il nuovo papa”

Il Papa si dimette, lascerà il pontificato il prossimo 28 febbraio. A dare l’annuncio lo stesso Benedetto XVI che lo ha comunicato in latino durante il concistoro per la canonizzazione dei martiri di Otranto.

Lo choc del mondo ecclesiastico. Una notizia che coglie di sorpresa anche i fedelissimi di Ratzinger. “E’un fulmine a ciel sereno”, dichiara interdetto il cardinale Sodano. Anche il premier dimissionario Mario Monti si è detto ‘molto scosso’ da tale notizia.
E mentre da più parti si fanno ipotesi sul perché di una scelta così ‘drastica’, il pontefice commenta vago: “Ci ho pensato a lungo, ma sento il peso dell’incarico e ho preso questa decisione per il bene della Chiesa”.
“Vi ringrazio di vero cuore per tutto l`amore e il lavoro con cui avete portato con me il peso del mio ministero, e chiedo perdono per tutti i miei difetti. Ora, affidiamo la Santa Chiesa alla cura del suo Sommo Pastore, Nostro Signore Gesù Cristo, e imploriamo la sua santa Madre Maria, affinché assista con la sua bontà materna i Padri Cardinali nell`eleggere il nuovo Sommo Pontefice. Per quanto mi riguarda, anche in futuro, vorrò servire di tutto cuore, con una vita dedicata alla preghiera, la Santa Chiesa di Dio”, ha poi aggiunto Benedetto XVI nel discorso pronunciato al Concistoro ordinario pubblico per la canonizzazione di alcuni beati nel quale ha annunciato le sue dimissioni.

Le motivazioni. “Non ho più forze”, ha spiegato ancora Ratzinger adducendo tra i motivi anche la “ingravescentem aetatem”, cioé l’età avanzata.
“Ben consapevole della gravità di questo atto, con piena libertà, dichiaro di rinunciare al ministero di Vescovo di Roma, Successore di San Pietro, a me affidato per mano dei Cardinali il 19 aprile 2005”, ha detto ancora Benedetto XVI.

La successione. Alle ore 20 del 28 febbraio, scatterà la sede vacante e verrà convocato un conclave per l’elezione del nuovo Papa, che verrà scelto entro Pasqua.

Conferenza stampa al Vaticano. Intanto al Vaticano si è svolta una conferenza stampa, per spiegare i motivi di una scelta molto sofferta. “Il Papa ci ha preso un po’ di sorpresa”, ha esordito il portavoce Padre Federico Lombardi, nel corso dell’incontro con i giornalisti.
“Dal primo di marzo, dopo le dimissioni del 28 febbraio, inizierà l’iter per l’elezione del nuovo Papa. Non sappiamo ora la data del Conclave, ma ovviamente non ci saranno i novendiali (i 9 giorni di lutto dopo la morte del Pontefice) così nel giro di un paio di settimane, nel mese di marzo, e dunque per Pasqua avremo il nuovo Papa”, ha aggiunto Lombardi nel corso della conferenza stampa.

Il fratello: “Io sapevo”. L’unico al quale Benedetto XVI aveva confidato la sua scelta è stato il fratello Georg Ratzinger: “Ero stato messo al corrente, mio fratello si augura più tranquillità nella vecchiaia”, ha dichiarato il religioso.

Scola: “Decisione clamorosa”. Solidarietà invece, è stata espressa al pontefice dal Mondo della Chiesa: “La decisione del papa di rinunciare al pontificato sarà, come lui ha detto, per il bene della cristianità”, ha dichiarato il cardinale Angelo Scola nel corso dell’Omelia durante la messa per i malati alla parrocchia di Santa Maria di Lourdes a Milano.
“Una decisione clamorosa per il cardinale, presa da “un uomo dalla fede e dall’umilità assolutamente straordinaria”, ha aggiunto ancora Scola. “Un uomo che per tutti questi anni ci ha comunicato l’intelligenza profonda della fede, della verità, e del suo magistero”. “Anche se questa domanda ci riempie di sorpresa e a prima vista di domande – ha aggiunto -, come lui ha detto, sarà per il bene della chiesa”.

Cardinale Dziwisz: “Woityla restò alla guida della Chiesa”. Una leggera critica invece si può cogliere dalle parole del cardinale di Cracovia Stanislaw Dziwisz: “Papa Wojtyla decise di restare sul Soglio pontificio fino alla fine della sua vita perché riteneva che”dalla croce non si scende”, ha commentato il religioso, segretario personale di Giovanni Paolo II fino alla sua morte nell’aprile 2005. “Su questa sua decisione di rimanere alla guida della Chiesa nonostante la malattia, ha detto Dziwisz, Giovanni Paolo II si consultava anche con il cardinale Jozeph Ratzinger, suo stretto collaboratore.”

Napolitano: “Avvertì sofferenza pontefice durante ultimo colloquio”. “Nel nostro ultimo colloquio traspariva come fosse provato e consapevole di una fatica difficilmente sostenibile”. Ha commentato così il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, la decisione di papa Ratzinger, che aveva incontrato il pontefice una settimana fa, nel corso del loro ultimo colloquio in Vaticano – non gli avesse nascosto la propria decisione di lasciare il magistero di Pietro. L’incontro si è svolto lo scorso quattro febbraio, poco prima del concerto alla sala Nervi per l’84/mo anniversario dei Patti Lateranensi. Il Papa tedesco – si è appreso – si sarebbe confidato con il capo dello Stato: una conversazione definita dalla sala stampa vaticana “particolarmente intensa”.
Napolitano, subito dopo l’incontro, era apparso particolarmente colpito e visibilmente commosso. Oggi, dal Quirinale, il presidente ha commentato con i giornalisti il gesto del Papa definendolo “straordinariamente coraggioso” e ricordando quanto il mandato del pontefice della Chiesa cattolica sia “impegnativo da tenere sulle proprie spalle”. In più, ha aggiunto, “si deve fare i conti con il prolungarsi della vita, e il prolungarsi della vita non sempre in condizioni egualmente sostenibili”.

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