IL PARADISO È NELLE PICCOLE COSE

Dal 22 marzo fino al 3 aprile 2022, in occasione del settimo centenario della morte di Dante Alighieri, i Centri di Produzione Teatrale Elsinor e Accademia Perduta/Romagna Teatri, insieme ad Arca Azzurra e Fondazione Istituto Dramma Popolare di San Miniato presentano, presso lo storico teatro Sala Umberto di Via della Mercede 50 a Roma, “Paradiso. Dalle Tenebre alla luce”, lavoro teatrale di Simone Cristicchi, attore, musicista, scrittore eclettico che, con quest’opera, affronta il poema dantesco con il suo originale, poetico punto di vista.

Simone Cristicchi ha scritto l’opera in collaborazione con Manfredi Rutelli ed è co-autore, con Valter Sivilotti, delle musiche originali, oltre a firmare canzoni e regia. Aiuto regista è Ariele Vincenti. Le videoproiezioni di Andrea Cocchi, il disegno luci di Rossano Siragusano, sono una perfetta cornice per le parole e le musiche.

Lo spettacolo, patrocinato dal Comitato Nazionale per le celebrazioni dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri, ha debuttato il 23 luglio scorso a San Miniato (PI), quale momento culminante della 75esima edizione della Festa del Teatro organizzata dalla Fondazione Istituto Dramma Popolare.

In una Sala Umberto non completamente piena, Simone Cristicchi ripercorre il cammino tracciato da Dante, il sommo Poeta, alla ricerca del Paradiso, verso le stelle.

“Solo nella notte oscura brillano le stelle”, lasciò scritto Benedetto da Norcia nella grotta dove si ritirò da eremita. E allora è proprio nel mezzo dell’oscurità che possiamo intercettare ciò che brilla, per riconnetterci alla parte più autentica di noi, quella scintilla divina che ci permetta di trasumanar, come diceva Dante, di andare oltre l’umano, oltre la materia, per diventare a nostra volta tante piccole stelle che, tutte insieme, illuminano il cielo.

Desiderio, de-sidera, significa mancanza di stelle. Nostalgia del paradiso perduto.

I desideri, le passioni, ci spingono a qualcosa di superiore, di sublime. Sono le passioni che ci spingono a superare i nostri limiti umani, a realizzare quello che pensavamo fosse impossibile.

Nel libro della Genesi il paradiso è descritto come un luogo con una sorgente e quattro fiumi. Un luogo con quattro fiumi è al centro del nostro corpo, nel nostro petto, dove abbiamo due fiumi che entrano nel nostro cuore e due fiumi che escono. Dobbiamo ricevere incessantemente vita, amore ed energia dalla sorgente divina, per poi incessantemente restituirla. Il continuo ricevere e restituire amore ed energia è l’essenza stessa della vita.

Dal racconto di una esperienza mistica vissuta, al raffronto tra l’idea di paradiso delle principali religioni, cercandone i punti in comune. Dal saluto di una bambina per mezzo di un palloncino bianco, al viaggio del voyager I nello spazio infinito. Dall’idea di un’onda che diventa Oceano solo quando rinuncia alla sua individualità rendendosi conto di essere sempre stata tutt’uno con esso, al paradiso in un chicco di grano. Alla fine, il paradiso bisogna soltanto cercarlo nelle piccole cose veramente importanti.

Marco Marassi

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