Nessuno sconto per Viktor Orbán. Nonostante la strenua difesa alla vigilia del voto, il Parlamento Europeo ha condannato il leader magiaro, dando il via libera all’articolo 7 per le sanzioni all’Ungheria. Una prima volta assoluta con la politica da parte del politico che viene vista come una minaccia allo Stato di diritto, alla democrazia e ai diritti di uno Stato membro.
A votare per le sanzioni sono stati 448 mentre 197 si sono espressi contro. Solo 48 gli astenuti. In questo caso c’è stata una divisione per la maggioranza italiana: il M5s e il Partito Democratico si sono espressi a favore di questo provvedimento mentre Lega e Forza Italia contro. Tutto secondo le aspettative della vigilia, con i due partiti che hanno sempre avuto visioni distanti sulla politica di Viktor Orbán.
Non è ancora finita la questione riguardante Viktor Orbán. Il leader magiaro dovrà essere giudicato dal Consiglio Europeo, cioè dai leader di ogni Stato. Il futuro sembra scontato anche se ci potrebbero essere delle divisioni. In bilico tra le tante posizioni anche quella dell’Italia. Toccherà al premier Giuseppe Conte dare il voto anche se la divisione potrebbe portare un piccolo problema all’interno della maggioranza. Il MoVimento ha sempre criticato la politica del leader ungherese, confermando una certa distanza. Discorso diverso per Matteo Salvini che ha incontrato Orbán nelle scorse settimane. Possibile un incontro a breve per cercare di mediare sulla questione e trovare un punto di incontro, anche se molto probabilmente uno dei due leader dovrà fare un passo indietro.