Ieri il Parlamento ellenico ha approvato il Bilancio 2013, ottenendo la maggioranza. I voti favorevoli sono stati 167, i contrari 128 e quattro gli astenuti su 299 e comprende la controversa finanziaria 2013-2014 – con i tagli di spesa per 13,5 miliardi chiesti dalla troika (Ue-Bce-Fmi) come condizione indispensabile per la tranche di aiuti da 31,5 miliardi. L’approvazione ha scatenato le proteste portando decine di migliaia di cittadini a scendere nelle strade e a protestare davanti alla sede del governo. Arrabbiati per i tagli tutti le categorie dei lavoratori, dai netturbini dai netturbini che sono scesi già a scioperare ai giudici che hanno indetto lo sciopero per il 21 novembre e gli avvocati che hanno esteso la loro azione di protesta fino a venerdì i farmacisti invece incroceranno le braccia per due giorni a partire dal 26 novembre. Il primo ministro Antois Samarais con il partner di coalizione, sono convinti che dalle misure adottate, ci sarà un rilancio dell’economia. L’opposizione, è convinta che con le nuove misure adottate si avrà un effetto contrario e non permetterà ai greci di acquistare beni di prima necessità come cibo, carburante e medicine.