Il patto del Nazareno funziona a quattr’occhi

Maggioranza ed opposizione, sono termini ormai diventati volatili.

Ritenere, oggi, che il richiamo alla disciplina di partito possa portare ordine alle camere è pura illusione. L’impossibilità di saldare una qualunque coalizione parlamentare è l’effetto della delegittimazione che l’intero sistema politico ed istituzionale sta subendo. Basta guardare alla situazione di stallo, alle camere, che si è venuta a creare per l’elezione dei giudici costituzionali, per rendersi conto di quanto accade sotto gli occhi dei cittadini di un Paese stanco ed avvilito che pare aver perso quella atavica speranza nel futuro. L’impressione è che in questa fase, in sede parlamentare intese e veti siano tali da vanificare qualsiasi sintesi. Ed è per questo che il patto del Nazareno sembra funzionare solo tra Renzi e Berlusconi, mentre durante il cammino parlamentare incontra ostacoli ad ogni pie’ sospinto. Il motivo risiede nel fatto che l’intesa tra i due leader viene in parte rifiutata da pezzi dei due partiti,Pd e Fi, per non parlare del NCD che la guarda come una minaccia alla propria sopravvivenza. Del resto il Premier ha due partiti costituiti, l’uno dal Pd e l’altro dai suoi elettori e dall’intero Paese, ed ormai ha innestato la marcia del superamento della vecchia ideologia di sinistra costringendo nel contempo la vecchia nomenclatura del Pd ad una panchina triste e con poche speranze di essere impiegata in un futuro prossimo, contrapposta a sua volta alle giovani leve che pur preparata dalla vecchia classe dirigente non rispondono più ai vertici. In FI il problema appare in senso opposto. Il partito o movimento del Cavaliere teme di essere schiacciato dall’accordo del Nazareno, nonostante siano state previste tutte quelle riforme tante volte invocate dal centrodestra.Tutti questi malesseri non fanno altro che ripercuotersi e scaricarsi su un Parlamento vittima di due forze politiche ormai vecchie e recalcitranti rispetto ad ogni forma di cambiamento. A parte del Pd, Renzi appare quasi come un alieno giunto da altre galassie, mentre in Fi Berlusconi viene ormai vissuto come un capo azzoppato dalle sue vicende personali e non più in grado di poter assicurare un futuro ai suoi parlamentari. Dietro questa palese inadeguatezza del sistema si celano, poi, tutte quelle forze che sono restie ad accettare qualsiasi transizione che possa pregiudicare il loro status quo. In questa situazione in cui versa il Parlamento ci si chiede cosa accadrà quando dovranno procedere all’elezione del successore di Napolitano?

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