Le parole del ministro a Repubblica hanno causato la reazione dell’ex presidente del Pd, Matteo Orfini. “A pochi giorni dall’inizio della scuola, la ministra Azzolina fa una intervista per accusare i sindacati di boicottare la partenza dell’anno scolastico. Dopo mesi di offese ai precari e di incertezze nella gestione, quando tutti stanno cercando tra mille sforzi di garantire l’apertura in sicurezza e di recuperare i ritardi accumulati, la ministra aggredisce il mondo della scuola senza alcuna ragione. Si tratta di dichiarazioni sbagliate e irresponsabili”, ha detto il deputato.
Dura presa di posizione anche del senatore Francesco Verducci, vicepresidente commissione Cultura e Istruzione di Palazzo Madama. “L’intervista della ministra Azzolina che accusa di ‘sabotaggio’ i sindacati è assolutamente sconcertante. Un tentativo di scaricabarile grottesco e fuori dalla realtà”. “Il Governo dovrebbe perseguire il massimo di condivisione, invece qui si soffia sul fuoco della tensione sociale su un fronte delicatissimo come quello della scuola. È grave e sbagliato questo atteggiamento. Mancano troppe certezze sulla riapertura, e questa responsabilità è innanzitutto del ritardo del Ministero e dall’aver per troppo tempo ignorato il dialogo con le parti sociali”, prosegue Verducci.
“È inaccettabile poi dileggiare le motivazioni a sostegno della stabilizzazione dei precari, invece quanto mai indispensabile per dare risposte all’emergenza organizzativa e ai bisogni degli studenti, ed è smaccatamente fuorviante e sbagliato il tentativo di mettere gli uni contro gli altri precari vecchi e nuovi, docenti ‘anziani e neo-laureati. Chi guida ha il dovere di dare certezze, non di alimentare polemiche e caos”, conclude Verducci.
”Dobbiamo riaprire le scuole perchè sono il motore del sistema democratico. Lo dobbiamo fare cercando di limitare la circolazione fuori dagli istituti e rispettando protocolli rigidi”, ha detto il consulente del ministero della Salute nella gestione dell’emergenza coronavirus Walter Ricciardi intervenendo al meeting di Rimini. Ricciadi ha poi affermato: “Le decisioni si basano sui dati, non sulle emozioni o sull’ideologia”.
L’aumento dei casi di positività al Covid 19 “naturalmente non significa che la situazione sia fuori controllo, siamo ancora in grado di controllarla perché più o meno i focolaio sono mille in Italia, ma se diventano 2mila o 3mila non riusciamo più a controllarla”. Lo ha detto, a margine di un incontro del Meeting di Rimini il consulente del ministero della Salute nella gestione dell’emergenza coronavirus, Walter Ricciardi replicando a chi gli chiedeva se vi fosse un nesso tra aumento dei contagi da Covid e ‘movida’. Riferendosi a tale relazione, ha osservato, “guardate quello che sta succedendo nel Lazio. Ieri mi chiedevano come fa uno a mettere in correlazione la discoteca e la movida? Praticamente i casi del Lazio sono in gran parte dovuti a giovani tornati soprattutto dalla Sardegna dove hanno ballato ammassati”.