La Cgil si schiera con il Movimento 5 Stelle abbandonando il Pd. A partire dalle elezioni regonali nel Lazio. Dove ha candidato capolista la segretaria generale del sindacato rosso Tina Balì.
Non è bastato al Partito Democratico aver regalato un posto blindato in parlamento all’ex segretario generale Susanna Camusso, per garantirsi fedeltà dal sindacato rosso. Dopo il congresso di Bologna di sabato scorso, sulle note dell’inno dell’Unione Sovietica, nonostate il tentativo di smentita del segretario regionale, si è svolto l’incontro tra la confederazione sindacale e la candidata presidente 5 stelle in Lazio Donatella Bianchi.
Venerdì sera , quando alla fine di una intensa giornata di lavori alla quale ha partecipato il segretario generale Maurizio Landini, è stata proclamata l’elezione a segretario, come previsto, del leader uscente della Fiom bolognese Michele Bulgarelli, dalle casse del circolo Arci di San Lazzaro ,dove era in corso il congresso, è partito l’inno dell’Unione Sovietica nella versione cantata dall’Armata Rossa.
Sulle prime nessuno ci ha fatto troppo caso, tanto che il sindacato pensionati della Cgil ha immortalato il momento e lo ha pubblicato sulla propria pagina Facebook, per poi rimuoverlo poco dopo. La cosa non è però sfuggita agli esponenti di Fratelli d’Italia che hanno attaccato duramente il sindacato. Il capogruppo del partito alla Camera Tommaso Foti ha chiesto le scuse da parte di Landini, parlando di “un’offesa alle vittime dell’Ucraina”.
La musica dell’inno dell’Urss è infatti identica a quella dell’inno della Federazione russa. Cambiano solo le parole che vennero tolte al crollo del regime e poi fatte riscrivere da Putin, all’inizio del ventunesimo secolo, dal poeta Sergei Michalkov, perché fossero più consonanti con il nuovo corso politico.
“Landini si scusi – ha detto Foti, seguito da molti altri esponenti del suo partito e del centrodestra – e condanni pubblicamente quanto avvenuto a Bologna al Circolo Arci San Lazzaro di Savena. È un’offesa alle tante vittime del popolo ucraino che combattono per la libertà. E Landini, che era presente all’evento, ne prenda immediatamente le distanze”.
La Cgil di Bologna definisce l’accaduto come un mero errore tecnico: all’atto della proclamazione di Bulgarelli era infatti previsto che dalle casse risuonasse l’inno dell’Internazionale, il canto dei socialisti europei che risale alla Comune di Parigi del 1871.
Chi era in regia avrebbe però fatto confusione ed è partito l’inno dell’Unione Sovietica, senza, peraltro, che nessuno dei presenti ci facesse caso. Il che, se è possibile, è ancora più grave.
Hanno partecipato all’incontro tra la confederazione sindacale e la candidata presidente 5 stelle in Lazio Donatella Bianchi anche la vicepresidente vicaria M5S Paola Taverna, Stefano Fassina e la capolista della Lista Progressista, Tina Balì. Durante il confronto si è discusso dei vari problemi che affliggono la Regione Lazio,fanno sapere i grillini, dal lavoro povero e precario al caro energia, dall’emergenza lavoro per donne e Giovani fino dalle gravi lacune che toccano il sistema sanitario regionale. “È mia intenzione mantenere aperto un tavolo di confronto con il sindacato che ci permetta di proseguire il dialogo con i lavoratori e le lavoratrici laziali. Il nostro obiettivo è rispondere a tutte le emergenze sociali senza che nessuno resti indietro”, ha commentato la Bianchi a margine dell’incontro.
La Bianchi ha raccontato che ha deciso di candidarsi “perché ho lavorato molto sul territorio, come Presidente del Parco delle 5 terre”, che però è in Liguria non in Lazio. Nella stessa intervista Bianchi, che non si dimette dalla Rai, ha detto che non ha ancora deciso se rimarrà in consiglio regionale se dovesse perdere la presidenza. Non proprio una bella presentazione, da parte dei 5 stelle, che poi predicano coerenza ed onestà.