Un piano da 450 miliardi per far ripartire l’economia e l’occupazione negli Stati Uniti e, allo stesso tempo, una sfida aperta ai repubblicani. Barack Obama in un discorso di 45 ha presentato l’American Jobs Act e chiede al Congresso in seduta comune di approvarlo subito. E’ un piano che punta “a rimettere al lavoro gli americani e a rimettere soldi nelle loro tasche”, ha sottolineato il presidente, annunciando l’ambizioso obiettivo di dimezzare le tasse per lavoratori e piccole e medie imprese. “La gente di questo Paese lavora duramente per far fronte alle proprie responsabilità. La domanda questa sera – afferma il presidente rivolgendosi al Congresso – è se noi possiamo far fronte alle nostre. La domanda è se di fronte a una crisi nazionale possiamo fermare il circo politico e fare qualcosa per aiutare l’economia”. Per Obama il sistema fiscale è iniquo e va cambiato. E cita Warren Buffet, “un miliardario che paga tasse più basse del suo segretario, questo è un oltraggio”. Ma è nel campo degli oppositori che Obama buttato la palla. “Qualcuno pensa che le differenze tra noi sono così grandi che solo le elezioni possono risolverle. Ma sappiate che le elezioni sono tra 14 mesi, e gli americani non possono permettersi di aspettare 14 mesi”, ha detto Obama. L’invito a lavorare assieme l’ha lanciato, ora tocca ai repubblicani. Se questi non sono pronti a votare l’American Jobs Act, è la strategia che si legge nelle parole del presidente, si assumerebbero la responsabilità di un’eventuale recessione futura. La prima reazione da parte repubblicana è stata di apertura. Il presidente della Camera John Boehner, nonostante più volte non si fosse alzato con il resto dell’emiciclo durante gli applausi in piedi, ha fatto sapere subito che il piano Obama “merita considerazione” e che “è mia speranza che si possa lavorare insieme”. Parole lontane però da quelle degli esponenti del Tea Party. Nelle intenzioni della Casa Bianca le misure annunciate del presidente dovrebbero avere effetto a partire dal prossimo anno.
American Jobs Act. Le misure. Un mix di sgravi fiscali e di incentivi alle aziende per abbattere il tasso di disoccupazione. 65 miliardi di dollari sono destinati alle piccole imprese attraverso il dimezzamento del prelievo fiscale sulle buste nel 2012. Secondo i calcoli della Casa Bianca il 98% delle piccole imprese statunitensi trarrà benefici da questo sgravio. Esenzione totale a chi assume o aumenta i salari della manodopera già assunta. Saranno inoltre riconosciute deduzioni fiscali (per un costo stimato di 5 miliardi) a tutte le compagnie che investono in macchinari ed impianti. 85 miliardi di dollari son diretti agli stati e alle amministrazioni locali: 35 miliardi per il mantenimento occupazionale degli insegnanti scolastici, dei vigili del fuoco e delle forze dell’ordine; 30 miliardi per la ristrutturazione di scuole e di college; 15 miliardi per il ripristino abitativo degli immobili abbandonati; 5 miliardi per favorire l’occupazione stagionale o a termine annuo.
Altro importante capitolo è costituito dagli investimenti nelle infrastrutture. A strade, strade ferrate e opere relative al settore aeronautico (in particolare gli scali aeroportuali) sono destinati 50 miliardi. Altri 10 miliardi di dollari sono dedicati alla capitalizzazione di una banca, che dovrà supportare gli investimenti nelle opere pubbliche. Nel piano di Obama vengono stanziati 49 miliardi di dollari per l’estensione di un anno dei sussidi a lungo termine ai senza lavoro, salvando in questo modo 6 milioni di americani che si troverebbero altrimenti a breve privi del beneficio. La misura sarà accompagnata da una riforma della normativa occupazionale, con un sistema “ponte” mirato al ritorno alla attività lavorativa per i disoccupati. Otto miliardi andranno, sotto forma di crediti fiscali, ai disoccupati di lunga durata.