La vita di ogni uomo trascorre nel tentativo di sembrare più uomo. Il che diventa un problema in una società che semplicemente non ha mai previsto che gli uomini dovessero portarsi dietro oggetti come mazzi di chiavi, cellulari, portafogli e via dicendo. Ogni estate la questione si ripropone: quando fa troppo caldo per indossare una giacca, dove infilare tutti i propri “necessaria” salvando anche le apparenze? I più rudi fra i guerrieri infilano semplicemente tutto in tasca, lasciando che i rilievi rettangolari di cellulari e portafogli sporgano dai propri jeans, incuranti di ogni apparenza; altri si salvano con i pantaloni cargo, riempiendone le tasche alla follia e rassegnandosi al vibe un po’ adolescenziale del modello; mentre resiste ancora una nutrita frangia di highlander che si arrischiano a portare il tremendo borsello da uomo che penzola inerte al loro fianco come un’appendice ormai stanca. Lo streetwear ha poi donato ai più nostalgici il marsupio: i ritardatari dello stile lo indossano sul petto, quasi fosse una giubba antiproiettile; i più sprezzanti dell’opinione altrui sul davanti e i pragmatici sulla parte posteriore del fianco – seminascosto ma con risultati alterni. Arriviamo infine agli estremisti: quelli che pur di non risultare ridicoli o portare qualcosa di simile a una borsetta indossano uno zainetto. Infine, ci sono gli uomini che, tanto hanno fatto per evitare una borsa classicamente intesa, per le sue chiare associazioni femminili, che finiscono per usare la cosa più femminile di tutte: la borsa a mano, detta anche pochette, pouch o clutch.
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Dal 22 al 24 novembre, ‘POLEMOS’, regia di Lucilla Lupaioli, OFF/OFF Theatre, Roma
Mentre l’orrore della guerra irrompe inascoltato sui notiziari di tutto il mondo, da venerdì 22 …