Un altro monito, un altro appello del Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, che ritorna a sollecitare sia i politici e ha la magistratura affinché termini il conflitto tra le due parti. Un conflitto che sta pensando sulle sorti del nostro Paese, sia internamente e nei rapporti con gli Stati Membri e soprattutto sulla democrazia. Questo il pensiero di Napolitiano che ha parlato dalla Luiss in occasione dell’incontro di studio in ricordo di Loris D’Ambrosio, il suo consigliere giuridico scomparso nel luglio dell’anno scorso. “Ci tocca operare senza arrenderci a resistenze ormai radicate e a nuove recrudescenze del conflitto da spegnere nell’interesse del Paese”. In Italia da troppi anni imperversa la spirale di contrapposizioni tra politica e giustizia, si tratta di un fuorviante conflitto, gravido di conseguenze pesanti per la vita democratica in Italia”. “Non c’è nulla di più impegnativo e delicato che amministrare la giustizia, garantire quella rigorosa osservanza delle leggi, quel severo controllo di legalità che rappresentano un imperativo assoluto per la salute della Repubblica”, ha continuato il Capo dello Stato. “Tra i magistrati dovrebbe emergere un’attitudine meno difensiva e più propositiva rispetto al discorso sulle riforme di cui la giustizia ha indubbio bisogno da tempo e che sono pienamente collocabili nel quadro dei principi della Costituzione”, ha infine concluso il presidente della Rpubblica.
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