‘Censimento dei Rom e controllo dei soldi pubblici spesi. Se lo propone la sinistra va bene, se lo propongo io è razzismo. Io non mollo e vado dritto! Prima gli italiani e la loro sicurezza’, scrive il vice premier e ministro dell’Interno Matteo Salvini su Facebook.
IL POST DI SALVINI
Non si può espellere un cittadino europeo su base etnica, afferma un portavoce della Commissione, Alexander Winterstein, che aggiunge: ‘Non escludo che prenderemo contatto con le autorità italiane sui piani per il censimento, sottolineando di non voler entrare nei dettagli perchè la pratica costante della Commissione è di non commentare dichiarazioni di altri.
Beppe Grillo e Roberto Maroni difendono il ministro dell’Interno: ‘Salvini ha dei modi forti di dire le cose ma è una modalità di espressione e non un’idea sostanziale’. Mentre Maroni, da ex ministro dell’Interno, loda l’iniziativa del leader leghista: ‘Ho già seguito questa strada, ma sui campi nomadi, per garantire la sicurezza di chi vive in questi luoghi’.
In effetti non è stato solo Salvini a voler censire i rom anche se da sinistra lo mettono sotto assedio e lo definiscono ‘bullo’ o ‘ministro della criminalità’.
Nel luglio del 2012 l’assessore ai servizi sociali firmò insieme a Marco Granelli un rapporto dal titolo ‘Sinti, Rom e Camminanti. Un progetto per includere le famiglie e i bambini e contrastare irregolarità e illegalità’ Si parla di un vero e proprio censimento, come spiegato dal primo degli obiettivi della nota indicati dai due assessori: ‘Censimento dei nuclei familiari delle popolazioni Rom, Sinti e Camminanti presenti a Milano’. L’obiettivo della coppia Majorino-Granelli era quello di intervenire sulle forme di degrado e illegalità diffuse in città nelle aree destinate a campi regolari, contrastare gli insediamenti irregolari già presenti o di recente costruzione anche grazie alla messa in sicurezza delle aree libere attraverso un costante controllo del territorio’.
Al punto 4 della nota di Majorino e Granelli si leggeva anche che sui rom minorenni ‘saranno garantite tutte le opportunità di accesso ai servizi scolastici, da quelli per la prima infanzia, al ciclo dell’obbligo e ai percorsi scolastici superiori, creando le condizioni, all’interno delle strutture scolastiche e nei campi, perché i percorsi scolastici possano realizzarsi positivamente, contrastando la dispersione scolastica’.
In pratica lo stesso compreso nel programma di Salvini: ‘Sono pertanto necessarie le seguenti azioni: chiusura di tutti i campi nomadi irregolari in attuazione delle direttive comunitarie; contrasto ai roghi tossici; obbligo di frequenza scolastica dei minori pena l’allontanamento dalla famiglia o perdita della responsabilità potestà genitoriale’.
Una ruspa della sinistra: ‘Si intende allontanare le persone dagli insediamenti abusivi attraverso un percorso gestito dall’Amministrazione comunale in collaborazione col Terzo settore, i rappresentanti delle popolazioni, le Forze dell’ordine, proponendo ai nuclei familiari e ai singoli di accedere a soluzioni temporanee di accoglienza da cui far partire il percorso di inclusione soci’.
E guai a creare nuovi insediamenti, perché la sinistra milanese voleva ‘impedire e contrastare nuovi insediamenti nel territorio del Comune di Milano, attraverso l’attuazione di allontanamenti di persone e nuclei familiari che si sono insediati nel Comune di Milano e contemporanea messa in sicurezza delle aree’.