Il pubblico nella scena

Ritorna a Messina il Teatro degli Esoscheletri il 15 marzo prossimo al Teatro Savio di Messina con “Il figlio dell’uomo”, che rappresenta un passaggio fondamentale nel format ideato e sviluppato da Sasà Neri per Luna Obliqua. La Compagnia della Luna Obliqua nacque undici anni fa esprimendosi con  commedie brillanti, musical e laboratori teatrali che rappresentano undici anni di teatro, nelle arene all’aperto o dietro sipari di velluto. Sasà Neri ha firmato la messinscena Esoscheletri, invenzione-format di teatro interattivo nata nel 2011 e dove ha  messo in primo piano i suoi allievi. E nonostante il tono spiazzante e sorprendente dei suoi spettacoli Luna Obliqua ha oggi  un suo pubblico consolidato che cresce di stagione in stagione. “Premiando me, premiate loro, i componenti di Luna Obliqua, che  attendono il momento per farvi vedere cosa sono capaci di creare con le movenze dei loro corpi, con la profondità delle loro interpretazioni, con la magia della loro rappresentazione corale”, sottolinea Sasà Neri. L’intero percorso si basa sul dialogo “in diretta” tra gli spettatori e gli artisti di Luna Obliqua e, per questa ragione, ogni spettacolo sarà intrinsecamente diverso dall’altro. E  per consentire appunto il dialogo con il pubblico, è stato stabilito un numero massimo di spettatori ammessi a ciascuna replica. In scena, dunque, si andrà dalla mattina alla sera, con la prima replica alle ore 10,30 e l’ultima, “la serale”, alle 21, che anziché rappresentare il debutto diventa lo spettacolo che raccoglie le suggestioni registrate lungo questa giornata senza soste. “Il figlio dell’uomo”  rappresenta la rinuncia a ogni “trucco” teatrale: si andrà in scena senza luci, microfoni o amplificazione, ma con lampade da salotto e oggetti suonati dal vivo, con arredi e indumenti di vita quotidiana a far da scenografia e costumi, scelti uno per uno, e rielaborati. Il copione è un mix testi letterari, musicali, teatrali dedicati (o interpretati come tali) alla figura di Gesù Cristo, indagata nella sua storicità e nella sua umanità: “Processo a Gesù” di Diego Fabbri, “Il Maestro e Margherita” di M. Bulgacov, “Gesù figlio dell’uomo” di K. Gibran, “La buona novella” di Fabrizio De Andrè, “Vieni a ballare in Puglia” di Capareza, “Il libro segreto di Gesù” di Simone Venturini, il Vangelo secondo Matteo. Alla rigorosa regia firmata da Sasà Neri si somma una costruzione sempre più matura delle proprie maschere da parte degli artisti in scena Gianluca Minissale e Antonio Zaccone, Alessandra Borgosano, William Caruso, Margherita Frisone e Luciano Accordi, Martina Cucé, Luca D’Arrigo, Alice Ingegneri, Gabriele Casablanca, Riccardo Ingegneri, Simona Casale, Cetty Franchina, Tindara Cucca, Gaetano Gervasi, Rita Nucera, Kristina Tsybulskya, Luca Lucio Contarino, Martina Bertino.

 

Marco Novellino

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