C’è anche l’Inter. Per rincorrere la Juve, ammesso che qualcuno possa farlo. I nerazzurri hanno risposto alla vittoria della Lazio di ieri contro i cugini del Milan superando il Catania. Cassano nel primo tempo e Palacio nella ripresa hanno regolato gli etnei che non sono riusciti ad uscire indenni dalla Meazza nerazzurra. Dopo che le mura domestiche sembravano stregate, il successo con la Fiorentina ha sbloccato la squadra di Stramaccioni che ora sta collezionando successi su successi da portarsi ad un punto dal Napoli. Vanno a braccetto Inter e Lazio, con i biancocelesti che nell’anticipo serale del sabato hanno fatto la voce grossa per sessanta minuti sul Milan. Hernanes, Candreva e Klose sembravano aver ridotto a brandelli i rossoneri, rientrati in partita con De Jong ed El Shaarawy ma non è stata evitata la quinta sconfitta in otto partite. Un ruolino di marcia raccapricciante, un rendimento da retrocessione per una squadra in piena bufera, ci si aspettava una stagione difficile, ma non da incubo come quella che si sta profilando. L’orgoglio e l’onore mostrati sotto di tre gol, devono rappresentare il punto di partenza per evitare che si verifichino altre situazioni così imbarazzanti. Ormai si stanno sprecando i commenti sulla partita dello Juventus Stadium, con la leadership che ora è esclusivo appannaggio dei bianconeri. La compagine di Conte, ma guidata in panchina da Alessio, ha trovato negli ultimi dieci minuti i gol di Caceres e Pogba con cui si è imposta sul Napoli. Gara decisa da un episodio, perché prima che si sbloccasse regnava l’equilibrio, e nessuna delle due aveva osato maggiormente nel tentativo di prevalere. Agli azzurri è costata cara la disattenzione su un calcio d’angolo e se ne sono tornati da Torino con un grandissimo carico di amarezza dopo tanta attesa e tanta speranza. Nella domenica di serie A, comunque, oltre al successo dell’Inter contro il Catania, c’è da registrare il mezzo passo falso della Fiorentina sul campo del Chievo. Un botta e risposta immediato nel primo tempo, con la rete di Thereau a cui ha risposto subito Gonzalo Rodriguez, e dopo il risultato non si è più sbloccato. Clivensi che con Corini in panchina sembrano aver acquistato più consapevolezza nei propri mezzi, mentre per la compagine di Montella un successo avrebbe legittimato le aspirazioni d’alta classifica. Ridimensionata la Sampdoria. A Parma è arrivata la terza sconfitta consecutiva, e quel boom iniziale si è sgonfiato. Amauri ha giustiziato i blucerchiati sperando in un rilancio sia della squadra sia sotto il profilo personale, visto che negli ultimi anni le cose migliori le ha fornite proprio nel Granducato. La rete di Eder dagli undici metri, non ha evitato alla Doria la sconfitta al Tardini. A Bergamo, si festeggiavano i 105 anni di storia dell’Atalanta, e dopo che Reginaldo aveva gelato uno stadio in festa, Cigarini e Bonaventura hanno ribaltato il risultato e regalato agli orobici un compleanno tra i sorrisi. Chi non sorride è un Pescara troppo discontinuo. Dopo quella fase in cui si pensava di essersi messi alle spalle le inquietudini dell’impatto con la massima serie, a Udine è arrivata un’altra sconfitta dopo la batosta interna subita con la Lazio. È bastata una rete di Maicosuel ai friulani per avere ragione di un Pescara che, neanche in inferiorità numerica per gran parte del match, è riuscito a scardinare la retroguardia schierata da Guidolin. Nonostante continui assalti di generosità, il Palermo non è riuscito a trovare il gol contro un Torino che si è salvato in più circostanze strappando un pari prezioso al Barbera. Il Cagliari, invece, può brindare al primo successo all’Is Arenas piegando il Bologna grazie alla rete di Nainggolan.
Maurizio Longhi