Domina la Juventus. C’è sempre Madama in testa e, anche quando viene insidiata in casa dal Bologna, trova il guizzo vincente per brindare ai tre punti. È ormai una costante per i bianconeri che, dopo essere stati al centro di un caso grondante polemiche per l’arbitraggio di Catania, sono riusciti a prevalere per il rotto della cuffia contro un Bologna che se l’è giocata a viso aperto. E dopo il vantaggio di Quagliarella, lo Juventus Stadium si è spaventato per il pari di Taider, una prodezza da applausi la sua. Poi, nell’assalto finale, ci ha pensato Pogba a far esplodere lo stadio e permettere alla Juve di allungare sul Napoli. E sì, perché gli uomini di Mazzarri sono caduti a Bergamo. In un campo flagellato dalla pioggia, gli azzurri appena hanno provato ad incidere, sono stati gelati dalla rete di Carmona, ancora a segno contro il Napoli. E alla fine il gol del cileno ha fatto la differenza e gli orobici hanno ottenuto un successo importantissimo contro una squadra che, dopo aver perso la sfida primato con la Juventus, si è disgregata. È un Napoli che non ha più idee, una squadra che ha perso vigore, le occasioni per pervenire al pari le ha anche avute ma le ha sprecate malamente, un po’ per sfortuna e un po’ per un‘eccessiva frettolosità. Sta di fatto che in due settimane è arrivato il secondo ko che gela le speranze scudetto di questa squadra, non le dissolve ma con un’Inter che avanza di gran carriera, al momento bisogna tenersi stretto questo terzo posto. L’Inter di Stramaccioni continua ad essere devastante dopo gli stenti e i disagi dell’inizio di campionato. Con la Sampdoria la gara sembrava essersi messa male con il vantaggio di Munari, ma nella ripresa le bocche da fuoco nerazzurre sono salite in cattedra e hanno infiammato San Siro. Milito e Palacio hanno ribaltato il risultato, poi Guarin ha chiuso i giochi e neanche la rete di Eder a tempo scaduto ha ridato speranze ad una Samp che ora sta iniziando a collezionare sconfitte. Turno infrasettimanale negativo ma non disastroso per la Lazio bloccata sul pari da un intraprendente Torino. I granata sono passati in vantaggio nella prima frazione con Glik, poi nel secondo tempo Mauri ha regalato il pari ai suoi ma non è stato trovato il guizzo per conquistare l’intero bottino. La Roma ormai si autoflagella sempre. In vantaggio al Tardini con un’invenzione di Lamela, i capitolini sono crollati di colpo. Tant’è che già all’intervallo, i ducali conducevano la sfida grazie alle reti di Belfodil e Parolo. Poi Zaccardo ha arrotondato il risultato, e la rete di Totti dagli undici metri non ha evitato ai giallorossi il secondo scivolone consecutivo. Facile prevedere processi per la compagine di Zeman che non sta entusiasmando come si pensava, stanno arrivando solo amarezze e la classifica non è sicuramente delle più lusinghiere. Travolgente il Cagliari contro un Siena troppo fragile. Sugli scudi Nenè autore di una tripletta, la rete di Sau poi sembrava aver steso la Robur che ha dato un segnale di vita grazie a Bogdani. Ma le velleità dei toscani sono sfumate con il passare dei minuti e Thiago Ribeiro a ridosso del recupero ha firmato la rete del poker per i sardi, e Calaiò ha salvato almeno la faccia ai suoi. Risultato comunque terminato 4-2 per un Cagliari la cui partenza choc è ormai alle spalle per una risalita davvero encomiabile. Gara ricca di gol e di colpi di scena anche ad Udine. La rete di Di Natale dagli undici metri non ha intimidito gli etnei che, con Castro e Lodi hanno ribaltato il risultato, prima che ancora il bomber partenopeo fissasse la gara sul 2-2. Pescara senza pretese al Bentegodi. Il Chievo, ad un quarto d’ora dalla fine, ci ha messo un minuto per demolire gli adriatici con le reti di Luciano e Stoian. Per una commento finale, bisogna dire che, di riffa o di raffa, la Juventus non perde un punto, questo Napoli proprio dopo aver perso in casa della Vecchia Signora, è come se avesse smarrito anche entusiasmo e autostima, mentre c’è un’Inter che viaggia con il vento in poppa e che ora attende la sfida proprio contro i bianconeri cercando di rifilare loro la prima amarezza di un campionato che stanno egemonizzando.
Maurizio Longhi