Ci si aspettava la risposta del Napoli, perché gli azzurri non potevano sbagliare dopo il mezzo passo falso della Juve in casa con il Genoa e il tonfo interno della Lazio con il Chievo. Ma a Parma era una trasferta difficile, in uno stadio mai violato, contro una squadra che ha grande qualità tecnica e un mix di giocatori di esperienza e giovani affamati di calcio. I ducali sono davvero degli avversari tra i più scorbutici del campionato, ecco perché non era una passeggiata andare ad imporsi al Tardini. E i primi minuti hanno confermato le difficoltà, con il Napoli in affanno dinanzi al piglio propositivo degli uomini di Donadoni, ma gli azzurri non ci stavano a subire e volevano affacciarsi con convinzione dalle parti di Mirante. Ed ecco che Dzemaili, schierato al posto dello squalificato Behrami e che molti indicano in procinto di accasarsi altrove, ha imbeccato con una magia Hamsik che, con un tocco da campione, ha fatto esplodere i numerosi tifosi azzurri presenti nel Granducato. Prima dell’intervallo, gli azzurri hanno sfiorato più volte il raddoppio, ma peccando di cinismo e cattiveria sotto porta, così nella ripresa il Parma ha iniziato a premere sull’acceleratore mandando in ambasce la difesa partenopea. Si è provato a resistere ma poi Sansone, con la complicità di un tocco di Cannavaro, ha firmato il gol del pari e lì i ducali sembravano accontentarsi del punto, mentre il Napoli dava la sensazione di non averne più. Ma quello scugnizzo di Insigne che, non stava brillando dopo essere subentrato a Pandev, ha avuto un’illuminazione servendo a Cavani un assist d’oro che l’ha messo a tu per tu con Mirante che non ha potuto opporsi al Matador ritornato quel cannibale di gol che quest’oggi pareva stranamente sazio e appannato. Un successo che manda in orbita la compagine di Mazzarri che ora è a soli tre punti da una Juventus che, non è riuscita a piegare il Genoa e che è andata su tutte le furie per un rigore che, secondo le moviole e secondo il regolamento, non era da assegnare. La Vecchia Signora resta la più forte del campionato sebbene il distacco dal Napoli si sia assottigliato, quel fuoco di polemiche che ha caratterizzato il post-gara con il Genoa, è parso un tantino esagerato, perché una squadra così forte può tranquillamente disinnescare le insidie e fare il vuoto dietro di sé. Questa Juve, che ha anche una Champions che la vede protagonista e che nel prossimo mese partirà con gli ottavi, ha capito, però, che al momento la principale contendente per il tricolore è il Napoli che ha saputo approfittare di questo ciclo di partite che ha visto i bianconeri dilapidare un vantaggio invidiabile. Chissà se a fine anno a trionfare siano ancora loro, sta di fatto che attualmente la disputa divampa come non mai. Un’altra squadra che sta arrancando in questo periodo è l’Inter che prosegue la sua marcia a rilento e senza sprint. In casa con il Torino era una partita da vincere ma, invece, i granata hanno impattato a San Siro e hanno sfiorato anche il colpo corsaro. Il vantaggio di Chivu dopo cinque minuti sembrava aver messo le cose in discesa, ma poi è salito in cattedra Meggiorini che, con una doppietta, ha ammutolito il Meazza. Gli uomini di Stramaccioni sono stati salvati da Cambiasso, ma la sensazione è che questa squadra abbia ancora troppi difetti, non ancora una quadratura del cerchio e soffra maledettamente l’assenza di alcune pedine importanti. Ma un’altra squadra che, al momento, sta deludendo le aspettative è sicuramente la Roma che, dopo un periodo pre-natalizio di grandi successi e grande rimonta in classifica, al rientro dalla sosta è tornata disorientata. Si è rischiato grosso anche a Bologna, dopo essere passati due volte in vantaggio. Florenzi ha aperto le danze, poi il pari di Gilardino è stato annullato subito da Osvaldo. Ma se si pensava che i felsinei accusassero il colpo ci si era sbagliati, perché con Gabbiadini e Pasquato c’è stato un sorpasso addirittura, e solo Tachtsidis ha evitato guai peggiori ai giallorossi, salvatisi comunque nei minuti finali con Diamanti che ha centrato due pali in azioni diverse. Momento nero della Fiorentina che è caduta anche a Catania. Ritorno amaro di Montella al Cibali, ora la sua squadra fa fatica anche ad amministrare un vantaggio. Infatti, il gol iniziale di Migliaccio è stato ribaltato da Legrottaglie e Castro, con questi tre punti gli etnei stanno dimostrando di meritare questa classifica lusinghiera. In una fase di slancio c’è il Milan che è passato anche a Bergamo, un altro dei campi più rognosi. A decidere è stato un guizzo di El Shaarawy che ha imposto agli orobici una sconfitta pesante sotto il profilo del morale. Per omaggiare la memoria dello storico presidente, Riccardo Garrone deceduto in settimana, la Sampdoria ha annichilito il Pescara. Davvero non c’è stata storia con gli adriatici demoliti con un tennistico 6-0. Ha strappato applausi ancora una volta Icardi, autore di un poker personale, e c’è stata gloria anche per Eder e Obiang. Ancora una volta i minuti finali impediscono al Palermo di gioire. I rosanero, conducevano la gara a Cagliari in virtù del gol di Ilicic, ma nel finale Thiago Ribeiro ha regalato ai sardi un punto insperato. Grazie a Muriel, l’Udinese ha riscattato la prova grigia di Torino prevalendo sul Siena.
Maurizio Longhi