Il punto sulle italiane di Europa League

Serata amara per le italiane impegnate in Europa League, solo l’Inter può sorridere. La Lazio ha visto sfumare la vittoria ad Atene contro il Panathinaikos nei minuti finali, mentre l’Udinese è stata schiantata dal Young Boys e il Napoli ha incassato la seconda mortificazione consecutiva, questa volta in Ucraina. Comunque i nerazzurri di Stramaccioni sono saliti a sette punti prevalendo sul Partizan Belgrado, però, la fortuna ha dato una grossa mano alla squadra meneghina. Non che non meritasse la vittoria, ma quando ci si avviava alla conclusione, Handanovic è stato salvifico su Markovic e sul capovolgimento di fronte Palacio ha regalato il successo ai suoi. Una vittoria rocambolesca ma importantissima, perché ormai ipoteca la qualificazione ai sedicesimi e ora l’Inter può pensare con più calma al campionato dove c’è una rincorsa al secondo posto da alimentare. Con il Napoli distante solo di un punto, i nerazzurri possono accantonare un po’ il discorso europeo e concentrarsi a non commettere più passi falsi in campionato. Questa squadra sembra aver ripreso vigore, il rientro di Palacio dà altre soluzioni a Stramaccioni, non c’è dubbio che l’organico sia ricco e chi subentra non fa rimpiangere i titolari. Lo stesso discorso non si può fare per il Napoli, il cosiddetto Napoli 2 che quando scende in campo fa disastri. Non è bastata la Waterloo di Eindhoven, anche in Ucraina gli azzurri sono naufragati. Già dopo un minuto il pubblico del Dnipropetrovsk è esploso per il gol di Fedetskiy. Imbarazzante in  quel frangente la difesa partenopea che ha colpe, quasi grottesche, in tutte e tre le reti del Dnipro. Non hanno avuto problemi gli uomini di Juande Ramos ad avere ragione di un Napoli davvero inconsistente e allarmante. Una squadra che non ha mai attaccato con convinzione, neanche un’azione degna di nota, se questa è l’antagonista della Juventus in campionato, allora veramente si può intuire la pochezza del nostro campionato. Sicuramente non si può dire che questo visto all’opera in terra ucraina sia il vero Napoli, ma sono stati schierati gli uomini che, nell’arco di un anno dovrebbero far rifiatare i titolari anche in campionato, e se sono queste le risposte, be’ c’è poco da essere fiduciosi. È notte fonda per il Napoli in Europa League, anche se la qualificazione è ancora in bilico perché il Psv non è riuscito ad andare al di là del pari contro l’Aik Solna e, considerando che sia il Dnipro che lo stesso Psv dovranno giocare al San Paolo, le chance di approdare ai sedicesimi si riducono ma non si dileguano. Certo che guardando la prestazione offerta questa sera, c’è da preoccuparsi parecchio, una squadra senza idee, senza impostazione tattica, neanche fumosa ma addirittura assente in fase offensiva. È stato incassato un gol ad inizio gara, be’ una squadra di carattere dovrebbe quantomeno provare a reagire. Zero. Non c’è stato nulla da parte degli uomini di Mazzarri che hanno spianato la strada agli avversari che hanno dilagato con Matheus e Giuliano. Non è servito a nulla il rigore siglato da Cavani, eppure mancava più di un quarto d’ora alla fine e si poteva sperare di rientrare in partita, ma il portiere ucraino è rimasto addirittura inoperoso fino al triplice fischio. Desolante e indecorosa la prestazione di un Napoli che sta collezionando amarezze in Europa League e chissà che tutto questo non abbia ripercussioni in campionato dove già è stata steccata la partita più importante. Cammino diverso della Lazio in questa competizione, perché in tre partite non ha mai perso. Ad Atene si è sfiorato il blitz, ma nel finale una rete di Toché ha salvato i greci. La squadra di Petkovic ha giocato con il piglio giusto, senza timori di sorta, anche se il vantaggio è maturato per un episodio alquanto rocambolesco. Karnezis si è reso protagonista di un autogol di quelli che possono essere incastonati tra i più clamorosi. Il vantaggio biancoceleste, maturato al 25’ del primo tempo, è stato mantenuto fino ai minuti finali, quando un guizzo è stato sufficiente al Panathinaikos per evitare un tonfo interno. Una vittoria avrebbe quasi chiuso il discorso qualificazione, ma questa leggerezza quando scorrevano i titoli di coda sulla partita ha fatto sì che non ci si adagiasse e si spera che sia stato solo rimandato l’appuntamento con la vittoria che metterebbe al riparo i sedicesimi. A differenza del Napoli, i capitolini non stanno snobbando la competizione e puntano al superamento della fase a gironi per andare il più avanti possibile. E se Mazzarri si trincera sulla posizione che la priorità va data all’obiettivo in campionato, considerando che tra le due squadre c’è il divario di un solo punto in classifica, allora chissà se la scelta dei partenopei sia felicissima. Il ciclone Bobadilla si è abbattuto sull’Udinese. L’attaccante argentino è stato autore di una tripletta con cui il suo Young Boys si è imposto sulla compagine friulana. Il gol di Coda è servito a poco, il dominio svizzero non è stato spezzato e, dopo l’impresa di Anfield, la squadra di Guidolin non si è ripetuta in terra elvetica. In stato di grazia l’attaccante di mister Rueda, da solo ha travolto un’Udinese che comunque è in piena corsa per qualificarsi in un girone tra i più equilibrati. Questi tre punti rilanciano anche gli svizzeri, mentre a quattro punti, dietro al Liverpool a quota sei, c’è proprio l’Udinese e l’Anzhi certificando un equilibrio che nei prossimi turni prenderà una direzione ben precisa verso una squadra.

Maurizio Longhi 

 

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