Venerdì 18 marzo 2022 ha fatto il suo esordio su ‘Sky Atlantic’ la nuova serie tv intitolata “Il Re“, prison drama in 8 episodi diretti dal regista Giuseppe Gagliardi e con protagonista Luca Zingaretti, nei panni di un controverso direttore di un carcere di frontiera (il San Michele). Ma dove si trova, nella realtà, questo carcere? La risposta vi spiazzerà: le riprese sono state realizzate in due diversi carceri italiani, attualmente in disuso.
In “Il Re”, il nuovo prison drama in onda su Sky, accanto al protagonista Luca Zingaretti (nel ruolo del direttore del carcere San Michele Bruno Testori), ci sono Isabella Ragonese (che interpreta Sonia Massini, un’agente della polizia carceraria del San Michele), Anna Bonaiuto (Laura Lombardo, il pubblico ministero che indaga sulla rete di illeciti e connivenze che riguardano Testori), Barbora Bobulova (Gloria, l’ex moglie di Testori) e Giorgio Colangeli (nei panni di Iaccarino, comandante della prigione, molto amico di Bruno Testori).
Come si evince dalla sinossi ufficiale, nel carcere di frontiera San Michele il direttore Bruno Testori applica un’idea di giustizia del tutto personale: la legge dello Stato nel carcere non esiste, perché la legge è lui. Testori è spietato con chi lo merita ma, all’occorrenza, anche misericordioso. Spezzato dalla vita, il direttore del carcere si identifica nelle biografie deragliate dei detenuti. Un duplice omicidio rischia, però, di mettere a rischio il suo dominio e di portare alla luce il cancro che si annida nelle pieghe del suo regno.
Il carcere di frontiera San Michele, al centro delle vicende della serie tv “Il Re”, non esiste nella realtà. O, meglio: le riprese sono state realizzate in due diversi carceri italiani, che ormai però sono in disuso. Si tratta dell’ex carcere di Civitavecchia e del carcere Le Nuove a Torino, attualmente sede di un museo.
A questo proposito, nella presentazione della serie tv sul sito di ‘Sky’, il CEO di The Apartment Lorenzo Mieli ha spiegato: “Trattandosi di un genere inedito in Italia, per noi era importante portare avanti un racconto di genere, quindi pop, ma fortemente ancorato alla società e alla cultura italiana. Nell’ottica di tenere teso questo filo, abbiamo girato Il Re in due carceri veri, ora in disuso: il carcere di Civitavecchia e il carcere di Torino, oggi museo. Tenere in equilibrio questo doppio binario di toni e regia non è stato facile ma Giuseppe è stato in grado di gestirlo al meglio con il supporto di un grande lavoro di squadra”.
Simone Taddei, che ha curato la scenografia, ha dichiarato: “L’elemento più sfidante è stato uniformare location diverse per le stesse ambientazioni in un’unica struttura. Abbiamo lavorato molto per costruire anelli di congiunzione tra le diverse caratteristiche, cercando di unire gli aspetti architettonici caratterizzanti i diversi spazi e dimensioni che non risultassero artificiosi. L’aspetto più importante del progetto è stata la capacità dei team di avere una visione condivisa e trasversale. Durante tutta la narrazione si inseriscono le location scelte con cura tra Torino, Roma, Civitavecchia e Trieste.