Mentre i partiti litigano tra loro per tutelare il proprio orticello, il Governo dei Prof ci regala 150 miliardi di tasse in più che contribuiranno a dare il colpo finale all’economia reale del nostro paese che è già allo stremo. La pressione fiscale schiaccia le imprese, soprattutto medie e piccole che costituiscono il nerbo dell’economia italiana, che faticano a sopravvivere a causa di ostacoli burocratici, difficoltà quasi totale di accesso al credito, nel Sud del Paese aggravata da mancanza di infrastrutture e dall’ombra sempre presente della criminalità organizzata, che praticamente è l’unica a detenere danaro pronto per essere investito. Il risultato finale è che negli ultimi sei mesi hanno chiuso circa 100.000 tra aziende e lavoratori autonomi con una perdita di circa 800.000 posti di lavoro e siamo solo all’inizio, senza contare che il 2013 non ci riserva nulla di buono, anzi si parla di una recessione dell’economia mondiale senza precedenti. Bisogna assolutamente tagliare le tasse e diminuire la spesa pubblica sia al livello centrale che locale, ma questo può essere realizzato attraverso il varo di riforme serie e non semplici proclami tanto per calmare i mercati e frenare gli speculatori internazionali. Ci chiediamo dove sono finite le riforme delle professioni, della pubblica amministrazione, delle liberalizzazioni nel commercio, l’abolizione degli enti inutili e parassitari, della giustizia in generale, della magistratura che ormai costituisce un corpo avulso dallo Stato, intoccabile ed impenetrabile con una spiccata propensione da parte di alcuni suoi esponenti a candidarsi alla guida del paese, passando però dalla via più breve. L’iniquità di una tassa come l’Imu testimonia quanto prima descritto. Nei prossimi tre mesi gli italiani dovranno tirare fuori dalle tasche ormai vuote, in media, circa 1300euro a famiglia; ma dove finiscono questi soldi?Questo è il grande arcano che nessuno riesce o non vuole svelare, perchè il timore è che qualora il popolo venisse a conoscenza di tale segreto li manderebbe a casa tutti con o senza elezioni, e questo non è populismo. Come se non bastasse il Governo dei Prof, impassibile ed insensibile verso il popolo che soffre, si accanisce sempre di più e gli sguinzaglia addosso i suoi gabellieri, pretendendo il suo, ma rimanendo insolvente per quello che deve. E giù suicidi, gesti eclatanti e dimostrativi, ma risposta nessuna. Anzi il capo in testa dei gabellieri si adira, ha fatto il suo dovere fino in fondo per servire lo Stato sovrano, che però ha dimenticato che la sovranità è del popolo e non dei tecnici. In tutta questa confusione, la politica che fa?Prende tempo, in attesa del nuovo “Messia”.
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