Ogni anno arriva la lista dei 50 migliori ristoranti del mondo, e ogni anno la lista è composta da ristoranti interamente europei, il che non è davvero una grande sorpresa per nessuno. Ciò che sorprende un po’, semmai, è che il vincitore di quest’anno è tecnicamente un ristorante che ha già vinto in passato, nonostante la regola creata nel 2019 che dice che i precedenti vincitori del primo posto non sono idonei per lo stesso titolo in futuro.
Forse qualcuno ha già sentito parlare di Noma. Il ristorante di Copenaghen è stato votato cinque volte come il miglior ristorante del mondo, a pari merito con lo spagnolo El Bulli per il maggior numero di vittorie in quella categoria. Noma è tecnicamente il nuovo Noma, che ha debuttato nel 2018 con una nuova posizione e una nuova struttura del menu, rendendolo idoneo per un’altra vittoria quest’anno.
Come riporta Mashed.com, con sede a Copenaghen e ideato dal famoso Rene Redzepi, Noma offre una visione fresca, nuova e nordica di cosa significa essere un locavoro. Le famose tecniche di fermentazione e foraggiamento di Redzepi fanno sì che gli elementi del menu siano sempre freschi, locali e preparati in modi allettanti e inaspettati. Le offerte al Noma ruotano stagionalmente in base a ciò che Redzepi è in grado di raccogliere dai suoi dintorni, il che significa che non ci saranno mai due visite uguali.
Il ristorante ha ottenuto riconoscimenti in gran parte grazie all‘uso innovativo e creativo degli ingredienti da parte di Redzepi e del suo team, prendendo cose non comunemente consumate (compresi pene di renna, cervello di cervo e insetti, secondo The World’s 50 Best) e trasformandole in piatti gustosi che deliziano il palato. L’ingegnosità del Noma non ha eguali: è diversa da qualsiasi esperienza culinaria al mondo e la popolarità del ristorante (così come i suoi numerosi riconoscimenti) è innegabilmente meritata.