Il ritmo di STOMP trionfa al Brancaccio. Lo spettacolo-evento torna a trascinare i romani

“Stomp, tap tap, tatumm, tap tap, stomp, pat pat…” tornare a casa con in testa questo ritmo pulsante, dominati dall’ irrefrenabile voglia di picchiettare le dita su una scatola di fiammiferi o di mettersi a danzare sbattendo uno scopettone, guardare il lavandino mentre lavi i piatti e sorprendersi a suonare tazze e bicchieri. Follia? Malattia? Desiderio di sfogarsi? No…siamo andati a vedere”STOMP”e gli “effetti collaterali” si vedono!

”STOMP” ora in scena al Teatro Brancaccio fino al 20 maggio, è il più straordinario e sensazionale spettacolo di percussioni e danza di sempre, e martedì 9 scorso è tornato a trascinare il pubblico romano.
Acclamato in tutto il mondo da oltre 26 anni, questo straordinario ensemble di percussionisti-acrobati-attori-ballerini, dà vita a uno spettacolo unico nel suo genere, che vanta molte imitazioni ma conserva il primato della sua assoluta originalità.
Sono 5 le “crew” autentiche di STOMP che girano il mondo, riempendo i teatri del globo e raccogliendo successi dagli anni novanta ad oggi, ed ogni volta si ripete la magia di questo show incredibile, coinvolgente e trascinante nella sua semplicità.
STOMP è il raro caso di uno spettacolo veramente universale, in cui le arti si fondono e dove le parole sono totalmente superflue, perché il ritmo, la mimica e l’ironia sono tutto. Senza parole, senza strumenti musicali tradizionali, senza una sceneggiatura, STOMP mette in scena un viaggio di scoperta, la scoperta dei suoni urbani, ricavando il ritmo e persino la melodia da oggetti comuni, banali e insoliti, e “riscrivendo”le regole della musica. Con un barattolo, una scopa, un bidone della spazzatura, un giornale o persino una busta di plastica, questi incredibili artisti riescono a produrre una sinfonia intensa e ritmica, in cui i rumori diventano le note di un grande concerto contemporaneo.

Sul palco una scenografia post-industriale su cui campeggiano appesi ad una rete metallica cerchioni, pentole, padelle e oggetti di recupero d’ ogni tipo formando una sorta di “torre-scultura” degna della street art. Al centro del palco grandi fusti blu, come enormi tamburi fanno intuire da subito al pubblico quale sarà la loro funzione, ma niente è scontato in questo show. All’ improvviso dal buio appare uno dei protagonisti e scopa alla mano inizia a “suonare”, le setole dello spazzolone fanno l’ effetto di spazzole jazz che accarezzano un tamburo, il performer comincia a prenderci gusto e percuote fortemente l’ oggetto al pavimento producendo un suono, poi un altro ed un altro ancora.Ad uno ad uno a lui si uniscono spontaneamente i suoi compagni d’avventura: otto giovani artisti in totale, due ragazze e sei ragazzi dal tipico look urban anglosassone( anfibi, t-shirt, tattoo e capigliature alternative).Così con naturalezza i suoni dapprima quasi casuali, diventano una musica sempre più complessa, sempre più ritmata, che in un crescendo manda in visibilio il pubblico.

Da qui in poi si succedono sul palco le invenzioni e le scoperte, come in un meraviglioso gioco di bambini, riscopriamo con gli STOMP il piacere di dare un nuovo significato agli oggetti investendoli di capacità sonore inaspettate: scope, secchi, carrelli da supermercato, bidoni, sabbia , palloni da basket, fogli di giornale e lavandini d’acciaio che oltre che generare musica sono al centro di numeri esilaranti, o poetici come gli accendini ‘zippo’ che con il loro accendersi e spegnersi nel buio della sala accendono gli occhi degli spettatori di stupore infantile, tubi corrugati e gigantesche camere d’aria gonfiate a ciambella producono effetti scenici sorprendenti e suoni nuovi ed accattivanti.
Uno dei momenti più incredibili li vede appesi a delle imbragature a 5 metri d’altezza percuotere con inarrestabile energia il reticolato di materiali di risulta della scenografia: bacinelle, pentole, coperchi e campanacci sprigionano così suoni ancestrali, profondi, e tribali, rievocando ritmi afro-brasiliani.
Sul palco i suoni rimandano di volta in volta all’hip hop, alla break dance, al tip tap, alla musica africana, o all’heavy metal mentre clownerie, giocoleria, danza, teatro e persino arti marziali come il kendo o la capoeira, sfilano davanti agli occhi del pubblico, amalgamati in maniera insolita e meravigliosa, con risultati entusiasmanti.
Il battito delle mani, le percussioni su qualsiasi oggetto di scena, i loro corpi e persino il pubblico, diventano nelle mani dei performer di “STOMP” uno strumento musicale, capace di trascinare chiunque sulle note di un ritmo travolgente, in una sorta di festa tribale urbana collettiva, piena di virtuosismi e acrobazie, cariche di energia e d’ autentico humour.

Solisti e performers si alternano sulle assi del palcoscenico, ognuno con la sua personalità e la sua specialità, coinvolgendo con abilità il pubblico in ogni attimo dello show. Gli spettatori si divertono e battono le mani, ridono e si sentono coinvolti e partecipi per tutto il tempo.
Dopo un ‘ ora e mezza di puro spettacolo gli STOMP escono di scena ma c’è ancora tempo per un ultimo divertentissimo bis finale. Ora è il pubblico però, che appena guidato dai performer, si lancia a battere le mani ed i piedi per confezionare l’ ultimo incredibile exploit della serata:uno scambio di ruoli tra palco e pubblico appassionante ed esilarante, degno coronamento di un’esibizione da incorniciare.Ammaliati da tanto talento e fantasia, galvanizzati da tutta l’energia positiva che gli artisti di STOMP hanno riversato in platea, dopo aver seguito con concentrazione le mille invenzioni dello spettacolo, gli spettatori esplodono in una standing ovation finale che fa vibrare tutto il teatro.

Applausi e volti soddisfatti intorno a noi sono solo la conferma di quello che avevamo già capito: STOMP è uno spettacolo assolutamente da non perdere perchè vi lascerà completamente a bocca aperta, donandovi occhi nuovi con cui guardare agli oggetti della vita quotidiana ed investendovi di una ondata irrefrenabile di energia positiva.

Valentina Franci

Circa Valentina Franci

Riprova

La scortecata di Emma Dante: la fiaba che diventa rifugio dalla disperazione

Fino al 1° dicembre, il palco del Teatro Vascello di Roma si fa spazio essenziale …

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com