Papa Francesco nell’Esortazione apostolica “Evangelii Gaudium” ha affermato che all’origine della crisi finanziaria vi è una crisi antropologica, ovvero la negazione del primato dell’essere umano, ed una fiducia grossolana e ingenua nella bontà di coloro che detengono il potere economico ed i meccanismi sacralizzati del sistema economico imperante. Se questo è vero, come è vero, bisogna assolutamente recuperare un sistema fondato sui diritti e la dignità della persona attraverso il recupero di una identità svanita, rimodulando il tutto sui valori e non sul potere e le ambizioni personali. In termini pratici e comprensibili bisogna ritrovare l’Umanesimo sociale e politico caduto nel dimenticatoio. L’Umanesimo che ha avuto un destino in politica coordinando la vita pubblica. Questa nostra analisi della crisi socio-economica e politica è sicuramente laica, e ci richiama alla memoria l’Italia del dopoguerra che conobbe enormi progressi economici e civili finché hanno tenuto i filoni politici e culturali della nostra vicenda nazionale, come, ad esempio, il cattolicesimo e la tradizione socialista. Quando questo zoccolo ideale si è consunto il nostro Paese ha conosciuto un grandissimo declino. Ed oggi ci ritroviamo a doverci confrontare con formazioni senza anima e senza storia. Naturalmente non vogliamo disconoscere il ruolo positivo di politiche liberiste, che hanno grande merito in favore dello sviluppo dell’industria, dell’apertura dei mercati e della creazione di ricchezza. Ma se queste linee diventano l’unico punto di riferimento accade che si determina una larghissima parte di “esclusi”. Esclusi che attoniti restano ad aspettare. Il compito richiesto è innanzitutto culturale, per recuperare un tessuto etico sul quale costruire un progetto sociale che ponga la persona, i suoi valori e la sua dignità al centro di tutto. E’ necessaria quindi una politica che non assecondi le mode, le proteste, la richiesta di libertà assoluta se questa è poi svincolata dai principi di verità. E’ necessaria di converso una politica che sappia guidare i cittadini e l’opinione secondo un programma ispirato a principi largamente condivisi. Questo senza pregiudizi politici ma solo sulla base di scelte concrete, ed in base alle azioni ed ai comportamenti. E’ un grido di allarme in favore dell’Umanesimo che ci guidi al ritorno al personalismo cristiano, con la sua difesa della centralità della persona, originato dal nostro patrimonio culturale, spirituale e storico.
Roberto Cristiano
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