Il mondo cattolico è apertamente in distonia con Silvio Berlusconi di cui scongiura il ritorno alla carica di premier, come appare lapalissianamente dalle dichiarazione del cardinale Angelo Bagnasco, apertamente a favore di Mario Monti, come ben annotano anche gli editoriali di Osservatore Romano e Famiglia Cristiana che definisce il ritorno di Berlusconi come il “ritorno del Dinosauro”. Poca responsabilità di “ruolo”, come ben si evince dalla possibilità di espulsione dal Ppe e dalla scomunica del capogruppo del Partito popolare europeo Joseph Daul, che è stato raggiunto al telefono dal Cavaliere che diceva: “Io resto europeista, ma attaccare la moneta unica porta voti…”. Un politico che fomenta populismo e gioca con il progetto europeo non è serio, non è credibile, non è affidabile. Demagogia espressa attraverso slogan per riscuotere consensi ma che non farebbero altro che recare danno. Il momento che attraversiamo non è grave, ma gravissimo e non si può dare credito a chi programma la campagna elettorale in chiave antieuropea, a colui che si autodefiniva “l’unto del Signore”. Di unto a dire il vero ce n’è tanto, ben disteso tra bunga bunga ed escort, tra vita un po’ troppo allegra, che rifugge sì la fede ma trova Fede, e tra Mora e gelsi incontra una Ruby che non è sicuramente Aspasia, mitica etera di Pericle che si concedeva per il tempo di una clessidra, tanto da ispirare Leopardi che rimò: “Torna talor al mio pensier il tuo sembiante o Aspasia, o fuggitivo lampeggia a me in altri volti o per deserti lochi…”. Caro onorevole Berlusconi, Lei non è Pericle, non lo è mai stato e mai attuerà come Pericle una riforma democratica in senso stretto che conferisce a tutti i cittadini di partecipare alla vita politica attraverso l’attuazione di riforme sociali e democratiche, e mai Lei sarà un riferimento storico-politico e sociale. Nonostante la consigliera provinciale napoletana Francesca Pascale ha fondato “Silvio ci manchi” tra operazioni di chirurgia plastica e bob ton comportamentale, a noi Lei non manca proprio e, mi consenta, lasci stare le “Amazzoni” visto che quelle vere e non ricostruite erano ben altro, e ci risparmi i cicchetti ed i Cicchitto. Le persone e gli elettori vogliono altro. Li accontenti, non si candidi ed esca garbatamente dalla scena…
Roberto Cristiano