L’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi rompe il silenzio dopo le sue dimissioni e dalla convention dei Liberali Democratici di Carlo Giovarnardi a Verona si dice pronto alla campagna elettorale. Accompagnato dal segretario del Pdl, Angelino Alfano, in un intervento durato pochi minuti sottolinea di non sapere “se la campagna elettorale sarà lunga, però dobbiamo essere pronti. E io lavorerò dietro le quinte per le elezioni”. E acclamato dal pubblico, aggiunge: “Raddoppierò l’impegno, stiamo già lavorando per diffonderci capillarmente in tutta Italia”.
La discesa in campo del 1994. “Dobbiamo continuare a combattere per la libertà”. L’ex premier ha ricordato le ragioni che lo portarono a scendere in campo nel 1994. “Non volevamo che il Paese cadesse nelle mani di coloro che nel profondo erano e sono rimasti comunisti”. “Il comunismo -ha sottolineato Berlusconi- è stato la tragedia più disumana nella storia dell’uomo e per questo noi siamo e resteremo in campo. Vogliamo vivere in un Paese democratico e libero e lo faremo con tutte le nostre forze sulla base dei valori che sono gli stessi della Carta del Ppe”.
La sinistra non è democratica. Il Cavaliere è tornato a sottolineare che “i nostri valori sono i valori che fanno il bene dell’Italia, mentre dall’altra parte non c’è stata una evoluzione democratica che faccia del Pd di oggi un partito veramente democratico. Sono gli stessi di quando Bersani era il presidente della Regione Emilia Romagna e ribadiva i valori dell’Unione sovietica”. Dal convegno di Verona dei Popolari liberali di Carlo Giovanardi, il presidente del Pdl dice che sarebbe “il più felice tra gli uomini se dall’altra parte ciò fosse stata una maturazione democratica, ma purtroppo non è così. Loro vogliono ancora che il cittadino sia la servizio dello Stato. Noi invece vogliamo il contrario: che lo Stato sia al servizio del cittadino”. “Per questo -ha proseguito l’ex premier – noi abbiamo il dovere di continuare a combattere per la nostra libertà che è il primo dei nostri diritti e dentro il diritto di libertà ci sono tutti gli altri”.
Alleanza solida con la Lega. Lo stop di Calderoli. Quanto all’alleanza con la Lega, Berlusconi ha assicurato che “è solida e non può assolutamente essere resa più debole con questi ultimi accadimenti e con il governo dei tecnici: i motivi dello stare insieme sono importanti e direi decisivi per il futuro del paese”. “Saremo certamente alleati anche alle prossime amministrative”. Però poco dopo è arrivata la doccia fredda del leghista Roberto Calderoli. “Davvero ha parlato di alleanza? L’alleanza a livello nazionale non può essere solida perché non esiste più”. Il coordinatore delle segreterie della Lega spiega che “l’alleanza esiste al livello del territorio, dove siamo al governo insieme”. Per l’ex ministro della Semplificazione, dunque, il futuro politico tra Pdl e Lega Nord è tutto da scrivere. “Rispetto invece a un discorso di tipo nazionale o a future intese -spiega l’esponente del Carroccio – tutto dipenderà dal comportamento in aula del Popolo della libertà. E se in tale sede le distanze tra noi dovessero risultare confermate, è impossibile pensare a qualcosa in comune”.