Tre i capisaldi del discorso del Cavaliere, a metà strada tra il racconto personale e un vero e proprio programma politici: “Eccomi, sono qui per voi, per la prima volta in camicia e giacca dopo oltre un mese”, è l’attacco del messaggio. Giacca e camicia nel suo stile, ma anche a esorcizzare il lungo mese in ospedale. Seduto a una scrivania, due copie di un suo libro e un bicchiere d’acqua. Sullo sfondo un cartellone di Forza Italia, la bandiera tricolore e quella europea. È uscito dalla terapia intensiva, Silvio Berlusconi, ma è ancora indebolito dalla recente polmonite e dalla leucemia, come tradisce la voce affaticata.
Tre i capisaldi del discorso del Cavaliere, a metà strada tra il racconto personale e un vero e proprio programma politici. La libertà che evoca il vecchio sogno liberale degli esordi, l’anticomunismo e Forza Italia, definita una religione laica. Prima un passaggio quasi ‘intimo’ sulla malattia che l’ha obbligato al ricovero e le domande ricorrenti che lo hanno assalito in queste settimana. E poi una lunga cavalcata che ripercorre le tappe della sua straordinaria esperienza politica. Un tutt’uno con quasi trenta anni di storia italiana.
Berlusconi si è soffermato sulla nascita di Forza Italia quasi trenta anni fa e sulla sua missione di diga alla sinistra. “Ho fondato un partito più forte dei comunisti”, ha detto soddisfatto. Ricordando un incontro con i sondaggisti di Fininvest nel 1993 che gli preannunciarono “la vittoria dei comunisti» alle imminenti elezioni anticipate. E poi la scesa in campo con l’ormai storico annuncio in tv e la vittoria alle elezione del 1994.
Lo sguardo si sposta sull’attualità. L’imperialismo cinese è il pericolo più grande evocato dal fondatore di Forza Italia. Da qui la necessità di un esercito comune europeo. “Nell’Unione europea dobbiamo avere un’unica politica militare con una forte cooperazione tra le forze armate di tutti i Paesi europei, con un aumento della spesa militare. Tutto questo, che io chiedo dal 2002, non è stato mai realizzato. E purtroppo così, l’Europa, nel mondo, conta poco. Se la Cina un giorno decidesse di occupare l’Italia, non sapremmo assolutamente contrastarla e la cosa migliore che ci converrebbe fare sarebbe quella di andare a scuola a studiare il cinese”.
Non mancano le stoccate agli avversari di sempre. “Per molti essere di sinistra è un partito preso, è una moda, è un atteggiamento, un modo per far carriera. P noi fare politica è invece batterci per i nostri valori, per la nostra libertà, per i nostri figli, per il futuro del nostro Paese”.
Parola che rassicurano ed entusiasmano la platea. Il carisma del Cavaliere non sembra intaccato dalla malattia e dalla sofferenza fisica. Forza Italia è per noi come una religione laica. Una religione del cuore, della mente, un impegno verso noi stessi, i nostri figli, gli italiani. Mi raccomando, andiamo avanti così, con entusiasmo, con passione. Vedrete che gli italiani ci considereranno i loro santi laici, i santi della loro libertà e del benessere”. Poi la conclusione che è una promessa solenne. “Sarò con voi con lo stesso entusiasmo e lo stesso impegno del ’94, il futuro ci deve garantire una vera e completa libertà”.
“Un video emozionante, impossibile non commuoversi. È tornato in grande forma”. Queste le reazioni quasi all’unisono dei big azzurri. “Che smentisce i profeti di sventura. Berlusconi resiste nonostante il tempo e nonostante tutto”. Un ritorno atteso ” che “incoraggia tutti i nostri quadri, i militanti, gli elettori ed è una indicazione che riguarda il futuro”, commenta Antonio Tajani.