‘Il salotto di Marcia Sedoc’ incontra Ella Grimaldi

Ella Clafiria Grimaldi, pugliese di origine, vive e lavora a Roma come medico. Scrive perché come lei stessa afferma ‘è un po’ come costruirsi e ricostruirsi’. Crede nella poesia con funzione sociale e insieme ad un gruppo di autori ha dato vita ad un Comitato di volontariato culturale ‘Insieme per l’Arte’, di cui è presidente,  che utilizza l’arte tutta come mezzo espressivo e simbolico per catalizzare attenzione su temi come la tutela del patrimonio artistico e culturale,  o tematiche a carattere sociale. Dal 2011 presente con i suoi scritti in numerose antologie poetiche e blog, nel 2012 il suo primo libro ‘Questo mio sentire’ pubblicato da  Rosa Anna Pironti Editore. Ha partecipato a diversi concorsi letterari ottenendo premi e segnalazioni.  Ricordiamo tra i più importanti: 2013 Primo Premio al concorso di poesia ‘Neoria’,  sempre nel 2013 Segnalazione di Merito al concorso nazionale ‘Sinfonia dialettale’, Targa di Merito Premio nazionale di poesia Alda Merini nel 2014 e 2015. Organizzatrice e promoter di rassegne poetiche,  ed eventi culturali,  che la vedono impegnata spesso in prima linea armata di poesia per le sue battaglie con la vita. Organizza a Roma nel   2015,  presso il teatro dei Dioscuri al Quirinale,  un reading poetico ‘La poesia è donna’,  ottenendo il patrocinio dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e MIBACT. A Milano ottiene il patrocinio da MIBACT e Istituto Nazionale Tumori per l’evento da lei ideato ‘Poesia e Terapia’, reading e convention su malattia, diritto alla cura e dignità del malato. Nel  novembre 2016 promuove un  incontro artistico culturale per celebrare la giornata contro la violenza alle donne all’interno dell’Istituto penitenziario Regina Coeli di Roma.  L’evento dal titolo ‘I linguaggi dell’arte contro la violenza di genere’ è stato organizzato in collaborazione con la Direzione-Casa Circondariale di Regina Coeli,  dove  l’arte nelle sue forme espressive entra nel carcere e diventa messaggio educativo.

Ella, qual è l’obiettivo del Comitato Culturale ‘Insieme per l’Arte’?  Mi dicevi che nasce nel 2012 in Puglia dalla passione per l’arte, per la storia, dove ritrovare le proprie radici e la forza per ricreare il proprio futuro, chiamati a guardare, a pensare, a riflettere. In termini semplici cosa vuol dire? E in che termini attui queste premesse?

 

Nel 2012 abbiamo iniziato a realizzare delle manifestazioni artistico-letterarie in Puglia con il solo l’obiettivo di sensibilizzare e catalizzare attenzione attraverso l’utilizzo di varie espressioni artistiche, in particolare la poesia, per la tutela e valorizzazione del nostro patrimonio culturale, realizzando  antologie poetiche che raccoglievano scritti di autori provenienti da ogni parte d’Italia al grido di ‘può la poesia cambiare il mondo? può  la poesia conservar bellezza?’ Nasce da qui, da questa semplice e pur impegnativa domanda, la nostra straordinaria avventura di ‘Insieme per l’arte’ dove parole e gesti sono stati colti da alcuni scrittori che si possono definire di buona volontà, spinti unicamente dall’amore per l’arte, perché convinti che la cultura, per diritto morale appartenga a tutti e tutti abbiamo il dovere di proteggerla. Dopo qualche esperienza in Puglia, un gruppo di scrittori decise di restare unito, di non perdersi di vista, e man mano emerse la voglia di continuare a scrivere utilizzando la poesia come messaggio, come arma salvifica. Nasce così il Comitato ‘Insieme per l’Arte’, spontaneamente, un gruppo affiatato di artisti volontari della cultura sempre più numeroso e itinerante che raccoglie adesioni dall’Italia intera. Un’arte che si crea attraverso l’interattività e che si sviluppa attraverso le diverse espressioni artistiche per convergere in una specifica finalità sociale. Scrittori, pittori, gente dello spettacolo si danno appuntamento irrinunciabile durante l’anno per confrontarsi e per realizzare eventi culturali e di beneficenza. Dal 2012 il comitato ha realizzato ben nove rassegne letterarie e artistiche in varie località della penisola, un fenomeno spesso sotto i riflettori dei media, che sta suscitando un crescente interesse negli ambienti della cultura, e che al suo interno, conta circa 50 adesioni, numero in aumento per un fenomeno non più localistico,   che partito spontaneamente da un piccolo paese dell’alto Tavoliere delle Puglie  ha assunto i caratteri di una crociata nazionale, per l’Arte con l’Arte! Forse non sarà la poesia a cambiare il mondo, tuttavia, una poesia può con la sua forza attraversare il senso del mondo, può ridare voce alla speranza. Un progetto portato avanti con coraggio e determinazione, una poesia, laddove serve, per sostenere l’ambiente, l’arte, il lavoro e  non solo sui temi della cultura e dell’arte in generale, ma anche su temi di carattere sociale e della solidarietà.

       

 

Tu sei laureata in medicina e chirurgia. Quindi, per estensione, posso chiederti: la poesia e l’arte riabilitano le persone ed il loro modo di rapportarsi alla realtà?

 Ho iniziato a scrivere dopo un forte stress emotivo e credo fermamente per esperienza personale che la poesia può essere un ottimo ricostituente. Io sentivo un forte bisogno di esternare la mia sofferenza e  di rappresentarla,  e mentre cercavo di conoscere e ricostruire me stessa aiutavo meglio gli altri. La medicina ci fornisce la cura del corpo, l’arte la cura dell’anima. Credo che ogni l’artista, dando forma alle sue sensazioni, fissandole nella realtà, manifestandole concretamente,  contribuisce a materializzare le emozioni. L’aspetto curativo consiste nel fatto che l’artista, esprimendo le emozioni che prova attraverso la forma d’arte prescelta, permette loro di risalire dall’inconscio, di portarle dal buio alla luce. Il suo sentire soggettivo, attraverso l’arte, diventa condiviso. Si intuisce quindi come l’arte sia una forma di ricerca interiore, una tecnica di esplorazione di se stessi che permette di portare alla luce l’invisibile.  L’arte dunque quale strumento, al pari di altri, per conoscere se stessi e realizzare al meglio le proprie potenzialità.

Hai presentato, presso l’Istituto Nazionale Tumori a Milano,  l’antologia ‘I mali in…curabili’,  scritti in prosa e poesia per percorrere l’esperienza della malattia e del dolore come ricerca di senso e per una forte umanizzazione della medicina. Un connubio tra  Poesia e Medicina,  ‘insieme’ per raccontare la Malattia. Organizzare e promuovere questa bellissima iniziativa che cosa ti ha interiormente lasciato?

Un esperienza di crescita di consapevolezza. La professione medica ha un ruolo importante ma, l’umanità è tutto. Il rapporto medico-paziente deve essere soprattutto amicale, uno scambio d’amore, una speranza di vita. All’Università ti insegnano a diventare un bravo medico, a riconoscere e curare le malattie, ma i nobili sentimenti, sensibilità, umanità, altruismo, dedizione e disponibilità non si apprendono dai libri ma nascono con la persona. Tutti noi dovremmo essere prima pazienti e poi medici, la sofferenza è maestra di vita. Un buon medico è prima di tutto una persona capace di ascolto e rispetto, capace di costruire delle relazioni interpersonali toccando sfere intime e delicate. Oltre la professionalità si chiede capacità di analisi e grande sensibilità. Caratteristica fondamentale è l’empatia. Solo se dentro ad un camice c’è una persona  si può sperare in un rapporto che vada oltre il dovere e l’avere, concretizzandosi in un essere. Se si  ha l’umiltà di porsi  in un rapporto amorevole con gli altri, quando questo accade, al distaccato dialogo professionale, o comunque formale, subentra un solidale abbraccio, una condivisione che annulla distanze e pregiudizi e ci pone sinceramente in un contatto con l’esistenza e le tribolazioni di chi è il nostro occasionale,  o abituale,  interlocutore. Non c’è cosa più bella che confrontarsi, con serenità, con la nostra fragile ma bella umanità. Il dolore non sempre separa, spesso unisce e ci permette di trovare, insieme a coloro che come noi stanno soffrendo, una medicina buona a guarirci: una comunicazione onesta  e contraddistinta dall’Amore. Nessuno è immune all’impietoso tempo, sono la solidarietà, la condivisione a fare di noi delle persone vere!

                                                                              

Mi ha colpito molto che hai organizzato ‘Una poesia per l’Arte’, con testi  scritti in poesia e   prosa per raccontare le bellezze di ‘Cusano Mutri’. Questo evento è stato curato  da te,   pubblicato da   Rosa Anna Pironti Editore,  e presentata in occasione dell’evento ‘Il Profumo nella Poesia’. Una rassegna poetica per presentare  Cusano Mutri, in provincia di Benevento,  considerato uno dei più belli borghi  d’Italia nel giugno 2014. Ovviamente questo presuppone una perfetta conoscenza del luogo,  che nel mondo del cinema rientra negli impegni del direttore di fotografia. Cosa vuoi ottenere attraverso le promozioni delle storiche bellezze italiane? A chi ti rivolgi?

Se vogliamo guardare avanti fiduciosi nel futuro, dobbiamo avere saldi punti di riferimento nella storia, nella memoria collettiva di chi ci ha preceduto. Le radici di un uomo sono nella sua storia personale, in quella familiare, in quella locale e territoriale. La Storia, stabilisce il legame selettivo e critico con il passato; rinvigorendo il presente, infondendo speranza nel futuro. Il recupero dei valori della tradizione fissa l’identità di un individuo, il senso di appartenenza sviluppa il radicamento nei giovani, contribuisce alla costruzione di un mondo più ricco di senso. ‘Una poesia per l’arte’ è  una poesia, ed un mezzo, per raccontare un paese con la sua cultura da tutelare. Ecco come nascono i nostri progetti: si sceglie  un paese, uno tra i più belli d’Italia, ricco d’arte e storia, si fa un sopralluogo, se  ne gustano i sapori, si esplorano  le tradizioni, si realizza un reportage fotografico.  Poi si  coinvolgono  poeti di tutta Italia invitandoli a scrivere per raccontare le bellezze di questo luogo attraverso le emozioni che la fotografia stessa genera in loro. Una specie di poesia,  oso dire,  quasi ‘sperimentale’. In questo caso i soggetti non conoscono il luogo se non nella rappresentazione virtuale, attraverso immagini linkate, eppure, riescono a percepire la musa ispiratrice e, in questa specie di set cinematografico fatto di note, link, e post recitano la loro parte: scrivono una loro personale poesia che alla fine racconterà la storia di un paese. Un modello geniale di scrittura che si avvale del virtuale per l’ispirazione , la mission è ben precisa: la valorizzazione e la promozione del nostro patrimonio culturale. Come?  Declamandone le bellezze si catalizza attenzione. Se poi il virtuale si concretizza in reale allora è magia e ci ritroveremo tutti ‘insieme’ in piazza per affermare che la condivisione è una forza, e che uniti si possono fare grandi cose!  Si vuole poi  nella realtà  coinvolgere attraverso l’arte della Poesia, gli enti, le istituzioni, i potenziali sponsor, e tutti coloro che possono innescare un processo virtuoso per il finanziamento delle opere di recupero e valorizzazione del suddetto patrimonio. In sintesi la possiamo definire una operazione di promozione culturale di un territorio.

                         

Quale sarà la tua prossima iniziativa?

La 10° Edizione letteraria, ‘Una  poesia per l’arte’ è un’iniziativa  che, su proposta del Comitato organizzatore ‘Insieme per l’arte’ riunisce ancora una volta le voci di artisti per sostenere la salvaguardia del patrimonio storico, artistico e ambientale attraverso la nobile arte della scrittura. E’ in corso di realizzazione un’ antologia poetica dal titolo ‘Un paese mai visto’, poesia e fotografia raccontano un piccolo borgo nel parco Nazionale del Gargano. Un altro tassello che si inserisce in quell’ambizioso progetto, artistico-letterario, partito nel 2012, di ‘Una poesia per l’arte’, laddove autori, che appunto non hanno mai visto il paese che decantano, attraverso la lettura del territorio loro proposto e le emozioni e suggestioni suscitate dalle immagini, che fotografano vie, case, particolari e ambientazioni, riescono con la forza dei loro versi a percorrere questo viaggio ideale all’interno del paese, descrivendolo con amorevole cura e passione, come se fossero loro stessi, gli autori, a camminare e vivere per le vie del borgo. ‘Un  paese mai visto’, nasce con lo scopo di sensibilizzare sui diversi  aspetti e dinamiche che rendono unita una comunità e ne determinano la sua identità. Identità, che è fatta di memoria e di realtà presente, di vita quotidiana e di prospettive future, di domande e di risposte, e che, quando tutelata diventa una fonte unica e inesauribile di sapere e di crescita.  Il libro propone un excursus per capire ciò che noi siamo, una sorta di sguardo con cui raccontare il paese e, attraverso la liricità e profondità di testi poetici e in prosa, essere testimonianza di una memoria e dimensione  culturale.  La presentazione del libro è stata programmata ad agosto ed ha già ottenuto il patrocinio morale dal Ministero dei Beni delle Attività Culturali e del Turismo.  Tutto questo progetto che io definisco d’amore  è stato possibile realizzarlo grazie alle azioni e alle attività congiunte e sinergiche dei miei collaboratori, Maria Pompea Carrabba, Antonio Bellino, Michele Mandunzio promoters del Comitato e tanti altri che a vario titolo hanno aderito alla iniziativa, a cui va tutta la mia stima e gratitudine. Insieme si può, insieme possiamo!

 

Marcia Sedoc

 

 

 

 

 

 

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