PALERMO. “Stabilizzare i forestali costa molto meno di risarcire i danni causati dagli incendi boschivi”. Lo sostiene con forza il Segretario Generale del SIFUS CONFALI, Maurizio Grosso, precisando che “in Sicilia abbiamo meno di 17 mila lavoratori forestali: 1.318 unità lavorano tutto l’anno; 5.269 unità lavorano (ogni anno) 151 giorni; altri 8.001 lavorano (ogni anno) solo 101 giorni e altre 2.375 unità lavorano (ogni anno) soltanto 78 giorni. Nel 2023 essi costano alla Regione Siciliana 238 milioni di euro. In particolare, gli addetti alla manutenzione boschiva vengono utilizzati senza seguire le necessità silvocolturali imposte dalla natura, quindi senza realizzare prevenzione. Per quanto riguarda invece gli addetti antincendio, essi sono sotto organico, in squadre incomplete e con mezzi vetusti, tanto che ogni anno la Sicilia diviene la regione leader nella classifica degli incendi boschivi, spendendo peraltro enormi risorse per riparare i danni calcolabili in diversi miliardi di euro. E se si tiene presente che ogni anno si spendono diversi miliardi di euro (vedi dal Governo Lombardo in poi) per riparare i danni, noi del Sifus abbiamo stimato che per far lavorare i Forestali tutti i giorni ci costerebbe (oltre agli attuali 238 milioni di euro annui) ulteriori 295 milioni di euro che possono tranquillamente attingersi dai fondi extraregionali. Ragion per cui, al Presidente Schifani e all’Assessore Sammartino chiediamo se… per ragioni di economia e buonsenso… non conviene quindi stabilizzarli ed impegnarli a realizzare opere di manutenzione preventiva secondo le necessità silvicolturali?”
Sulla scorta di quanto dichiarato da Maurizio Grosso, il segretario nazionale del SIFUS CONFALI – settore Consorzi di Bonifica”, Ernesto Abate, invita “il Governo Schifani – per gli incendi e la carenza irrigua – di accogliere le nostre proposte di riforma che il Sifus ha elaborato e consegnato ai parlamentari che abbiamo incontrato la settimana scorsa nella Sala Gialla di Palazzo dei Normanni, a Palermo, con le quali si propone di fare ‘prevenzione’ attraverso l’uso quotidiano degli operai Forestali e dei Consorzi di Bonifica. Sugli incendi e sulla crisi irrigua il Governo regionale non ha giustificazioni e deve assumersi le proprie responsabilità. Non si può permettere che i boschi rimangano senza lavori di manutenzione preventiva… gli addetti antincendio senza mezzi… e le dighe senza acqua! Su tali questioni non consentiremo alibi a nessuno e siamo pronti alla mobilitazione!”