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La stessa percentuale perduta dal Pd va al M5S, che dal baratro in cui è piombato, si risolleva sia pur di poco, raggiungendo il 10,6 per cento. Se in Francia i risultati di domenica hanno segnato un “ribaltone” rispetto alle previsioni, in Italia non ci sono sorprese. La Lega è sondata all’8,4%. Stabilità per il partito guidato da Antonio Tajani, Forza Italia (8,5%), e Verdi e Sinistra (7%). Tra i partiti minori, Azione e +Europa flettono dello 0,1%. E si fermano rispettivamente al 3,4% e all’1,9%. Italia Viva di Matteo Renzi, invece, guadagna lo 0,2% e sale quindi al 2,1%. Rimane ferma la forza politica Pace Terra e Dignità. Noi Moderati conquista lo +0,1% e Sud Chiama Nord perde lo -0,1%.
Il centrodestra è ben saldo nei numeri ormai da tempo, il che rende l’Italia il Paese con il governo più stabile in Europa: una luna di miele con i suoi elettori che non conosce scossoni. La sinistra italiana canta vittoria con letture semplicistiche – come afferma Meloni- per una vittoria in Francia di cui non c’entra nulla. Oltretutto, le due vittorie delle sinistre ottenuto in Francia e in Gb sono state ottenute con due sistemi elettorali molto diversi l’uno dall’altro. Con il maggioritario secco inglese la sinistra avrebbe gridato al golpe, per intenderci.
Ecco come ha esordito Mentana, presentando il sondaggio all’interno del Tg La7