Il Tar del Lazio ha accolto il ricorso con il quale il Comune di Roma contestava il decreto con il quale è stata formalizzata l’istituzione del Parco del Colosseo, voluta dal ministro della Cultura, Dario Franceschini. Due le sentenze di accoglimento pubblicate, la seconda riguarda il ricorso che sullo stesso argomento è stato proposto dal sindacato Uilpa-Bact. Si attendono le motivazioni delle sentenze.
Roma Capitale aveva presentato ricorso al Tar per chiedere l’annullamento del decreto istitutivo del parco archeologico del Colosseo del 12 gennaio 2017. L’istituzione del Parco Archeologico del Colosseo secondo il Campidoglio era lesiva degli interessi di Roma Capitale.
E’ inaccettabile che a Roma ci siano aree di serie A e aree di serie B, in pratica sembra che il governo voglia gestire in totale autonomia e senza alcuna concertazione il patrimonio culturale dell’amministrazione stessa, disse la sindaca Virginia Raggi sottolineando che i ricavi della bigliettazione del Colosseo e dei Fori portano nelle casse del nuovo ente circa 40 milioni di euro che prima andavano per l’80% alla Soprintendenza speciale, oggi invece saranno tutti del Parco e solo il 30% andrà alla Soprintendenza. Quindi su Roma rimane molto poco.
Il decreto istitutivo prevede un Parco Archeologico con l’autonomia di cui godono gli altri parchi archeologici e con competenze su Colosseo, Foro Romano, Palatino e Domus Aurea.