Il Trentino fa quadrato contro le infiltrazioni mafiose

Il Trentino fa quadrato con tutte le sue istituzioni e attori sociali ed economici sui rischi di radicamento criminale sul territorio, attraverso un’azione di prevenzione e contrasto per la quale è fondamentale – nel supporto a forze dell’ordine, magistratura, Provincia autonoma e autorità statali – anche il ruolo dei cittadini, delle comunità e degli amministratori locali, vere e proprie sentinelle sul territorio. Gli strumenti e accordi operativi ci sono, come l’Osservatorio permanente sui rischi di infiltrazioni della criminalità organizzata formato da istituzioni e associazioni private, utile per condividere informazioni e segnalazioni da cui possono scaturire eventuali approfondimenti investigativi. Sui fenomeni, ad esempio, di riciclaggio e inquinamento dell’economia legale. Ecco perché è fondamentale il contributo individuale di ciascuno, nel proprio ruolo, per affinare la prevenzione.

Questo il messaggio condiviso nella conferenza “Rischio infiltrazioni della criminalità organizzata in Trentino: azioni di contrasto”, che ha visto in Sala Depero nel Palazzo della Provincia autonoma di Trento la presenza di circa 150 persone, in rappresentanza di tutte le istituzioni e realtà territoriali. Commissario del governo, presidente della Provincia, presidente del consiglio provinciale, Procuratore della Repubblica, presidente del Consiglio delle autonomie locali, ma anche parlamentari, consiglieri provinciali, sindaci – fra cui il primo cittadino di Lona Lases -, rappresentanti delle categorie economiche e dei sindacati, degli Ordini professionali, nonché delle forze dell’ordine, delle forze armate, inclusi i magistrati della Dia di Padova.

Aprendo gli interventi, nella conferenza moderata dal capo ufficio stampa della Provincia Giampaolo Pedrotti, il presidente del consiglio provinciale ha evidenziato l’importanza di un lavoro comune per far cercare di mantenere la comunità trentina sana e laboriosa come è sempre stata, capace anche di affrontare le criticità che sono emerse dalle inchieste e vicende giudiziarie. Il presidente del consiglio provinciale ha quindi lanciato un appello ai sindaci, definiti da sempre le sentinelle dei loro territori, che conoscono perfettamente il tessuto sociale ed economico di riferimento e possono essere decisivi nell’evitare che investimenti facili che possono inquinare l’economia sana.

Il commissario del governo Filippo Santarelli, evidenziando la presenza numerosa in sala, ha parlato del convegno come un’occasione per mettere a fattor comune l’azione svolta assieme nell’ambito dei Protocolli e accordi operativi tra istituzioni e soggetti. In un territorio che resta particolarmente sensibile, per via della sua posizione geografica strategica e del suo tessuto economico vivace e aperto a investimenti, come testimoniato dalle recenti vicende amministrative e giudiziarie (cosiddette indagini “Perfido 1 e 2”) che hanno interessato il Comune di Lona Lases.

Santarelli ha ricordato la valenza, tra i diversi accordi, dell’Osservatorio permanente sui rischi di infiltrazioni della criminalità organizzata costituito a fine 2023 e che si è riunito costantemente. Una rete di collaborazione, ha precisato, molto importante, perché vede partecipare 26 soggetti e permette di condividere tutti i soggetti che possono avere contatti e rilevare situazioni di rischio sul tema infiltrazioni criminali. Il contributo di ciascuno, nel proprio ruolo, è quindi fondamentale per segnalare situazioni sospette e dare impulso ad eventuali approfondimenti investigativi.

Il presidente della Provincia autonoma di Trento ringraziando in apertura il prefetto Santarelli per la collaborazione e vicinanza con le istituzioni dell’Autonomia trentina, ha evidenziato la qualità della rappresentanza presente al convegno, da parte di autorità dello Stato, dell’Autonomia, del mondo economico e sindacale. Uno spaccato di comunità trentina che ha inteso riunirsi attorno alle istituzioni per parlare dei rischi connessi alle infiltrazioni criminali sul territorio. Il Trentino, da sempre riconosciuto all’esterno per i suoi punti di forza – laboriosità, volontariato, la solidarietà, sguardo al futuro – ha saputo fare i conti con qualcosa che prima non si pensava potesse essere mai associato al proprio territorio: appunto il pericolo delle infiltrazioni evidenziato dalle inchieste. E proprio sul contrasto e sulla prevenzione puntano i diversi protocolli sottoscritti anche dalla Provincia. Fondamentale nel futuro – così si conclude il messaggio espresso dal presidente – creare anticorpi e occasioni di attenzione ai pericoli.

Il presidente del Consiglio delle Autonomie locali ha raccolto l’appello del presidente del Consiglio provinciale, ricordando come dentro i protocolli anche i Comuni abbiano un ruolo forte. Il sindaco come sentinella del proprio territorio. Importanti, ha aggiunto il presidente del CAL, la formazione per i dipendenti e collaboratori delle amministrazioni locali e in generale il ruolo degli anticorpi che deve avere una società sana.

Il Procuratore della Repubblica Sandro Raimondi ha ripercorso le iniziative istituzionali avviate per affinare il contrasto e la prevenzione contro i tentativi della criminalità che – ha specificato – assalta imprese virtuose per sostituirsi e creare economia malata, reinvestendo proventi enormi dei traffici illeciti. Ha quindi ricordato la collaborazione delle strutture della Provincia autonoma di Trento per la creazione di un sistema di monitoraggio delle operazioni sospette in cui individuare i segnali di pericolo per la buona economia trentina. Infine, il Procuratore ha parlato degli scenari di contrasto e prevenzione orientati ad un futuro che però per la criminalità organizzata è già il passato remoto: vale a dire l’informatica spinta fino all’intelligenza artificiale e l’utilizzo dei bitcoin che consentono di riciclare con metodi sempre più sofisticati il denaro sporco.

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